Cronaca

Tavolo Politiche Anziani
Bonaldi: “Crema comune capofila”
Risari: “Housing sociale agli Stalloni”

Si è tenuto questa mattina in Sala Vele la riunione del Tavolo Politiche Anziani, alla presenza del sindaco Stefania Bonaldi, del responsabile dell’Area Servizi al Cittadino Angelo Stanghellini, oltre che di tanti attori che si occupano delle politiche e degli interventi per la terza età, dai rappresentanti del mondo sindacale, a quello delle cooperative sociali, al Terzo Settore.
Nel corso della riunione è intervenuto anche il presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, Walter Donzelli.

COMUNE CAPOFILA

Prima di commentare le slides nelle quali si presentavano linee guida e obiettivi strategici del percorso di confronto sulla tematica anziani, Stefania Bonaldi, ha motivato la riunione odierna del tavolo, ritenendo “che la regìa per le politiche per gli anziani, debba competere all’ente locale”, e precisando che occorre avere una prospettiva più ampia: “Guardare alla vecchiaia nei suoi bisogni e nelle sue risorse – ha sottolineato il sindaco, ed in questo contesto – Crema deve recuperare un ruolo di comune capofila in accordo con Ufficio di Piano, Comunità Sociale, organismi di programmazione, sindacati, attori della coprogettazione, Terzo settore”.
Il sindaco ha parlato di ridefinizione delle politiche per gli anziani, mettendo al centro la complessità dei servizi esistenti ed investendo in maniera da porre in essere politiche lungimiranti per i prossimi anni, adottando una “metodologia partecipativa, con il coinvolgimento di tutti i soggetti che già operano in relazione al tema anziani, valorizzando i diversi punti di vista e le differenti risorse che costituiscono patrimonio della città”.

GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE

Pur precisando che “a Crema non siamo all’anno zero”, il sindaco disegna un percorso che vuole essere un’esperienza di confronto con tutti, al fine di perseguire obiettivi specifici che dovranno tradursi in scelte progettuali da perseguire nei prossimi anni, secondo quattro filoni di lavoro: Riqualificare i servizi e le opportunità di domiciliarità (SAD e ADI); aggregazione e tempo libero; sviluppare nuove forme di residenzialità; riconoscere la dimensione di valore nella componente anziana della comunità locale.
In particolare, quanto alle nuove forme di residenzialità, in presenza di una domanda sempre più crescente, il sindaco afferma che “lo sviluppo di residenzialità alternative alle RSA sembra essere una esigenza prima che una scelta. L’accezione sanitaria di residenzialità, deve lasciare spazio, ad una prospettiva sociale e comunitaria”.

LE TAPPE DEL PERCORSO

Angelo Stanghellini si è occupato di descrivere il percorso che intende fare l’amministrazione, con il contributo di tutti gli attori del Tavolo Politiche Anziani, che si articola in quattro fasi: in queste settimane, la presentazione e condivisione del percorso, a settembre l’analisi del contesto, del sistema dell’offerta (Asl e Comunità Sociale), dei dati riferiti a utenti, interventi, risorse, operatori). Quindi si passa alla fase del confronto, nel periodo ottobre-novembre, rispetto agli obiettivi indicati dal sindaco, per arrivare entro il mese di dicembre, alla predisposizione dei progetti da sottoporre all’approvazione e, dall’anno prossimo, all’attuazione degli stessi.

IL RUOLO DEL COMUNE

In tutto questo percorso, vengono individuati dei livelli di responsabilità e di partecipazione interni al comune di Crema, con il coinvolgimento dei Settori Servizi Sociali, Patrimonio (per gli aspetti connessi al tema residenzialità), Cultura (in relazione al tempo libero e aggregazione), oltre allo staff del sindaco (per la comunicazione e l’organizzazione degli incontri).

LA PROPPOSTA DI RISARI

Diversi gli interventi dei presenti, dall’Auser con Giuseppe Strepparola, ai rappresentanti delle cooperative sociali, a quelli del sindacato.
In rappresentanza della Fondazione Housing Sociale, l’onorevole Gianni Risari plaude al nuovo metodo proposto dal sindaco, ma non nasconde il problema generale che interessa l’intero sistema del Welfare State: “Oggi così com’è non regge più, serve una riorganizzazione”.
L’ex parlamentare sottolinea l’importanza della collaborazione “l’abbiamo già sperimentata realizzando gli alloggi a canone agevolato” spiega Risari, che poi avanza la proposta di proseguire su questa strada “utilizzando degli spazi al centro della città dall’ex Misericordia agli Stalloni”.
Per Risari “nessuno può chiamarsi fuori e nessuno può da solo affrontare un problema come questo, ma serve un grande progetto unitario di revisione del nostro sistema”.

I COSTI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE

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Walter Donzelli arriva a riunione già iniziata, ma quando interviene ringrazia per l’invito e evidenzia il suo favore per la messa in campo “di una metodologia diversa, che io condivido nel rispetto dell’autonomia dei singoli Enti”.
Tuttavia Donzelli invita a considerare la condizione dell’anziano non autosufficiente, “oggi non in grado di stare a casa sua, quando in quel nucleo familiare c’è solo l’anziano” e ripropone il tema centrale della residenzialità, non nascondendo dubbi, sui costi per l’assistenza domiciliare, che se ben fatta, non sarebbero inferiori rispetto alla residenzialità.
“A livello regionale sta cambiando tutto – ha aggiunto Donzelli – con il sistema della voucherizzazione, da settembre entrerà in vigore per l’ADI e sarà impossibile fare un bilancio di previsione, c’è un problema di risorse” conclude Donzelli, che ricorda come un giorno di degenza presso le strutture della Fondazione costa 101 euro, recuperato con incassi e contributi dalla regione fino alla cifra di 92 euro al giorno: “La Fondazione ci rimette 9 euro al giorno, moltiplicati per i 220 posti, per tutti i giorni dell’anno”.
Ed infine, torna ad evidenziare come sono tanti i cremaschi costretti a trovare ospitalità nelle strutture dei comuni della provincia, Castelleone, Trigolo, Soresina, Pandino, fino a Casalbuttano, per la carenza di posti in città.

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