Trescore Cremasco,
nessuno al tavolo con Umberto,
solo anche in terra bossiana
Umberto Bossi solo in terra bossiana. Non è di certo passata inosservata la cena solitaria a base di tortelli cremaschi del Senatùr, che arrivato con largo anticipo sulla tabella di marcia, ha colto gli organizzatori impreparati, tanto che si è trovato solo soletto in mezzo ad un tavolo apparecchiato per 14 persone con il suo pane, i suoi tortelli e le sue lattine di coca-cola. Intorno la scorta e le forze dell’ordine immediatamente alle sue spalle, ogni tanto qualche militante per un ciao, un autografo o una foto, ma nessun altro. Non si sono visti i big del Carroccio che negli anni passati accorrevano in massa all’arrivo del “leader maximo” della Padania, così come non c’era traccia di buona parte dei leghisti nostrani che negli anni passati prendevano la festa di Trescore come punto di riferimento. Il fatto è che al tavolo apparecchiato probabilmente per una cena tra l’onorevole e alcuni notabili del Carroccio locali e non solo, non si è presentato nessuno. E neppure gli organizzatori alle prese con la gestione del ristorante e con la selezione di Miss Padania hanno avuto il tempo immediato da dedicare a Bossi che così si è trovato solo al tavolo.
LA SMENTITA DI TORAZZI E BARBATI: «NON ERA SOLO»
Oggi la difesa da parte dei cremaschi, a partire dell’onorevole Alberto Torazzi che assente domenica sera, si dice perchè all’estero, punta il dito contro il “Corriere delle sera”, reo di aver pubblicato foto e commenti sulla solitudine di Bossi, A difesa cita la stampa locale che avrebbe parlato di bagno di folla. Bagno di folla che però non si è visto al tavolo di Bossi. Secondo Torazzi il bagno di folla è sfuggito a chi è «troppo impegnato a tentare di demolire l’immagine dell’unico politico che, da sempre, combatte proprio quel sistema di poteri forti di cui il quotidiano di via Solferino e’ espressione». «Scrivere che Umberto Bossi ha cenato da solo – prosegue Torazzi – significa proprio non conoscere la Lega, i suoi militanti e il Senatur. Se ancora ne avessimo bisogno, la foto pubblicata oggi sul Corriere (scattata probabilmente appena Bossi e’ arrivato) e la didascalia non fanno altro che dimostrare quanto questo politico di razza dia ancora molto fastidio al sistema. Resta il fatto che i lettori avrebbero diritto a sapere la verità e non a leggere una verita’ alterata a uso e consumo di qualcuno». A smentire che Bossi sia stato da solo a cena è anche il trescorese Angelo Barbati che anche di fronte alle foto pubblicate anche da Cremaoggi.it afferma: «Lo avete visto appena arrivato, noi eravamo impegnati e lui voleva sedersi e mangiare allora gli abbiamo portato dei tortelli, ma che ha lascito quando siamo arrivati tutti per cenare con lui», insiste Barbati. Che dopo siano arrivati in massa potrebbe anche essere, ma resta il fatto che per circa mezz’ora dal suo arrivo fino all’inizio di Miss Padania il il Senatùr è rimasto solo al tavolo.
LE LACERAZIONI INTERNE
Smentite o meno, resta il fatto che le lacerazioni interne al Carroccio sono più che mai profonde e il presidente federale “paccato” da tutti ne è un esempio. Come in terra cremasca ne è un esempio il fatto che il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini negli anni scorsi ospite pressochè fisso non abbia ancora confermato la sua presenza così come non l’ha confermata il segretario nazionale, Roberto Maroni, alla festa della sezione più bossiana del territorio. Sezione che aveva espresso anche un segretario provinciale, Angelo Barbati decaduto dopo le dimissioni di tutti i maroniani dalla sua segreteria. E a far traboccare il vaso è stato proprio un trescorese, Marco Bonetti, leader dei Giovani Padani che con le sue dimissioni ha di fatto “cacciato” Barbati dal suo incarico. Una mossa mai digerita dai trescoresi che domenica sera non hanno concesso ai Giovani Padani di mettere il loro gazebo all’interno della kermesse. Una mossa che sembra aver indispettito il commissario provinciale, l’onorevole Roberto Mura, chiamato in causa dai Giovani Padani. Solo indiscrezioni che però confermano il momento difficile che anche a Crema il Carroccio sta vivendo. E che confermano che, nonostante Bossi inciti tutti a stare uniti, la guerra tra cerchio magico e maroniani, nonostante il congresso non è affatto chiusa.
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