Politica

Non solo il tribunale,
a Crema rischia
anche il giudice di pace

Tribunale, mentre il sindaco Stefania Bonaldi continua la sua battaglia per salvare la nostra sede cercando alleanze con Treviglio, la città rischia di perdere anche i giudici di pace.

IN PERICOLO ANCHE I GIUDICI DI PACE

Sì, perché nella logica della Spending review, il ministro Paola Severino non solo ha tagliato 37 tribunali e 220 sedi distaccate, ma ha passato la palla dei giudici di pace ai comuni. Ora toccherà a loro decidere se pagare il mantenimento dell’intero apparato oppure far chiudere gli uffici. E per questo Crema di risorse non ne ha. A spiegarlo chiaramente è lo stesso primo cittadino: «La legge prevede che i comuni paghino per i giudici di pace se vogliono mantenerli, ma qui di risorse non ce ne sono. Come giunta non abbiamo ancora valutato la questione, ma è chiaro che visto il bilancio che abbiamo non ci sono le risorse per l’ordinario figuriamoci per mantenere l’intero apparato dei giudici di pace. Nella logica del risparmio infatti in capo ai comuni non ci sarà solo l’affitto degli uffici, ma anche tutti i costi amministrativi per far funzionare la macchiana. Sappiamo  aggiunge – che è una questione importante, ma ci sono dei forti punti interrogativi visto i costi, anche se di per sé non abbiamo ancora affrontato il tema visto che non abbiamo ancora discusso del bilancio di previsione del 2013».

ACCORPAMENTO, TREVIGLIO DICE “NI”

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Lo striscione fuori dal comune

Per quanto riguarda il tribunale, proprio oggi il sindaco ha incontrato il collega di Treviglio, Giuseppe Pezzoni, ma l’incontro non ha portato i frutti sperati. Treviglio dopo aver deliberato di accorparsi con Cassano d’Adda, ora, tramontata quella opzione, ha già preso un’altra strada ed iniziato una battaglia differente per riuscire a mantenere la sua autonomia insieme ad altre sedi distaccate che di fatto sono state cancellate dalla Guardasigilli, per cercare di tenerle aperte. E solo in seconda istanza, se questo dovesse andare male, prenderà in considerazione l’ipotesi accorpamento con Crema anziché con Bergamo. A spiegarlo in sindaco Bonaldi che comunque procederà chiedendo a Matteo Piloni, presidente del consiglio, di convocare una seduta per portare un ordine del giorno a sostegno dell’ipotesi di accorpamento con Treviglio. Ordine del giorno che poi verrà inviato sia al Ministero che ai parlamentari che fanno parte della commissione Giustizia che entro i primi di agosto dovrà formulare le sue conclusioni. Il documento sarà inviato anche a Treviglio. «Certo, – afferma il sindaco – se l’ordine del giorno fosse stato condiviso da entrambi i comuni sarebbe stato meglio, ma comunque noi andiamo avanti lo stesso, anche se così senza un pieno appoggio di Treviglio non so come andrà»

LO STRISCIONE FUORI DAL COMUNE

D’intesa con l’Ordine degli Avvocati e le altre Istituzioni di Crema, il Sindaco ha inoltre disposto l’immediata affissione di uno striscione all’ingresso del palazzo comunale contro la soppressione del Tribunale di Crema. Come ha affermato il sindaco, lo striscione vuole costituire un simbolo di sensibilizzazione per tutti i cittadini ed una forma di protesta civile rispetto ad un’intenzione ministeriale che se confermata priverebbe la città di un importante servizio a tutta la città ed al suo territorio.

Ma intanto i tempi sono sempre più stretti.

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