Garanzia: la guerra infinita,
il Pdl insiste:
“Attendiamo le dimissioni”
Il Pdl non demorde e torna a chiedere le dimissioni del rappresentante del Movimento 5 Stelle Alessandro Boldi, dalla presidenza della commissione di Garanzia. Dopo la richiesta da parte della capogruppo del Pdl, Laura Zanibelli e il no secco dei grillini per bocca del portavoce Danilo Toninelli, ecco prendere posizione il consigliere comunale Simone Beretta e il coordinatore Enzo Bettinelli. Un botta e risposta che si conclude con un “attendiamo quindi fiduciosi le dimissioni”.
Le parole di Danilo Toninelli che hanno accusato il Pdl di fare polemiche di basso profilo e di utilizzare metodi da vecchia politica non sono piaciuti a Beretta e Bettinelli che pronti hanno replicato: «I Grillini si tengono stretti, costi quel che costi, la presidenza della Ccmmissione di Garanzia anche dopo che sono entrati in maggioranza votando a favore delle linee programmatiche del sindaco Bonaldi. E’ Toninelli dei Grillini che corre il rischio di essere di basso profilo. Le sue dichiarazioni sono un boomerang per lui e per chi rappresenta. Se non comprende che non si può votare a favore delle linee programmatiche quinquennali e restare alla presidenza della commissione di Garanzia, che la legge vincola alla minoranza, perché queste sono le regole scritte su cui bisogna attenersi si dedichi ad altro. Questa è una scorrettezza politica bella e buona alla quale devono porre rimedio».
E non risparmiano neppure le altre minoranze che hanno sostenuto la candidatura di Boldi, chiedendosi se fossero a conoscenza della scelta del Movimento di approvare le linee programmatiche del sindaco Bonaldi. «Visto l’appoggio dato, avrebbero dovuto chiederlo. Se lo hanno fatto ed hanno mantenuto l’appoggio allora questa sarebbe la politica dei contrari, non certamente la nostra, non certamente quella del PdL e neppure quella del buon senso. Se questa è la freschezza agognata in politica per Crema, meglio l’aria condizionata per una buona e riposante nottata», incalzano
«I Grillini – proseguono – non hanno votato a favore di uno dei tanti argomenti che si discuteranno in consiglio comunale nei prossimi cinque anni, questo ci sarebbe stato e capiterà anche a noi se risponderanno all’interesse generale della città e del suo sviluppo. No, hanno votato a favore di un programma quinquennale che si presumeva alternativo al loro, se no per quale ragione presentarsi in campagna elettorale? Per le nuove poltrone? Le regole scritte non si possono cambiare senza che i partecipanti al gioco lo sappiano, se no si partecipa ad un’altra partita. E’ quella dei Toninelli la solita vecchi politica. Addirittura della peggiore specie. Nonostante l’attesa del nuovo di chi li ha votati, da qualsiasi parte provenisse. Prima si portano a casa la poltrona con i voti della maggioranza e di qualche novello nostrano in circolazione, poi ricambiano immediatamente votando a favore dell’atto programmatico principe della Bonaldi. Il voto favorevole dei Grillini, piaccia o non piaccia, ha portato la maggioranza da quindici a diciassette consiglieri più il sindaco. Toninelli prenda buona nota che ogni volta che un argomento all’ordine del giorno risulterà essere coerente al programma della Bonaldi dovranno votarlo. Una poltrona si può subirla, l’incoerenza no», conclude il Pdl chiedendo un’altra volta le dimissioni di Boldi.
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