Quota maggiorata per fare il Campo estivo
a Spino la famiglia di un bimbo disabile
è costretta a pagare l’assistenza extra
Lorenzo ha quasi nove anni, ha appena frequentato la prima elementare e vive a Spino d’Adda con mamma Emilia e papà Marco. E’ affetto da encefalopatia epilettica sin dalla nascita. Si tratta di una patologia che lo rende invalido al 100 per cento: spostarsi, mangiare, parlare per lui sono azioni impossibili, e spesso nemmeno il sonno lo lascia tranquillo, con la continua e frequente minaccia di una crisi epilettica.
IL CAMPO ESTIVO
Per l’estate i genitori hanno pensato di mandarlo in vacanza al Campo estivo comunale organizzato da domani al 10 agosto, con lui anche la sorellina Francesca di 5 anni. L’iscrizione effettuata ad aprile è stata accettata regolarmente, ma poco dopo ecco la comunicazione che per Lorenzo non sarebbe stato possibile trascorrere l’intero soggiorno ma solo un periodo inferiore, e che l’assistenza speciale avrebbe comportato per i genitori un contributo economico di oltre 1000 euro, ben otto volte superiore a quello degli altri bambini. La stessa cosa è capitata alle famiglie di altri due ragazzi diversamente abili, che pur necessitando di meno cure rispetto a Lorenzo si sono viste recapitare la richiesta di contributo maggiorato. Qualche problema anche per il Grest parrocchiale, dove la famiglia di Lorenzo aveva dovuto contrattare l’assistenza con gli organizzatori, idem per un doposcuola scolastico di un solo pomeriggio che i genitori avevano dovuto pagare extra.
FIE: “COMPORTAMENTO DISCRIMINATORIO”
Tempestivo l’intervento della Federazione Italiana Epilessie, che dalle colonne del Corriere della Sera ha definito “il comportamento delle istituzioni gravemente discriminatorio, lesivo della dignità umana e dei diritti civili”, un atteggiamento in contrasto con la Convenzione Onu che per i portatori di disabilità ha ratificato una legge contro ogni genere di discriminazione.
LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE
La questione è giunta al sindaco di Spino d’Adda Paolo Riccaboni che settimana scorsa ha incontrato i genitori del bambino: nonostante le risorse limitate delle casse comunali il primo cittadino ha garantito che Lorenzo avrebbe ottenuto gli aiuti necessari senza costi aggiuntivi per la famiglia, mettendo fine alle discriminazioni subìte finora. Un sospiro di sollievo per i genitori, che tuttavia due giorni dopo hanno ricevuto una mail dall’assessore ai servizi sociali che offre alla famiglia solo 136 ore di assistenza, meno di quelle necessarie durante il Campo. Il resto della spesa rimane a carico dei genitori, per una cifra che comunque supera i 1000 euro; domani inizia il Campo estivo organizzato dal Comune di Spino d’Adda, e Lorenzo forse non ci sarà.
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