“Solo cose buone per Crema”
In consiglio per rappresentare
i cittadini che hanno dato fiducia
Con una conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio di oggi, è stato presentato il nuovo coordinamento della lista civica “Solo cose buone per Crema”, diretta filiazione della lista “Agazzi Sindaco per Crema”.
“PATRIMONIO DA NON DISPERDERE”
A prendere per primo la parola, è stato Paolo Beretta, coordinatore del movimento, affiancato da Selene Garraffo e Mari Cremaschi, nel ruolo di vice coordinatori.
Beretta ha sottolineato il risultato importante conseguito nelle scorse elezioni amministrative: “1700 voti, l’11% è due consiglieri comunali, rappresenta un grande risultato – ha ribadito il coordinatore – per questo il patrimonio di esperienze, rapporti e relazioni della lista “Agazzi Sindaco per Crema” non deve andare disperso”.
Per questo motivo in una logica di radicamento e strutturazione, per promuovere una sorta di “Laboratorio Civico” per la città, si è voluto dare un’organizzazione stabile con un coordinamento e, dal prossimo mese di settembre anche con un tesseramento: “Siamo lontani da logiche di partito, ma iniziamo un percorso di protagonismo ed un laboratorio civico per la città – afferma Beretta – mettendoci al servizio di Crema, senza posizioni di pregiudizio, ma aperti al dialogo con le forze di maggioranza e con le altre forze di minoranza”.
Nel corso dell’incontro è stata ribadita, l’autonomia del gruppo consiliare rispetto alle altre formazioni di minoranza, “ma non siamo una corrente esterna” ha concluso Beretta.
GRANDE ATTENZIONE PER IL CRE
Infine il coordinatore beretta ha affrontato anche il tema del CRE, Centro di riabilitazione ippoterapico: “La nostra attenzione sarà massima su questo tema, auspicando che si possa aprire un tavolo con la regione”, ha affermato beretta che si è detto soddisfatto per l’azione fin qui intrapresa dal comune.
UN MOVIMENTO CHE INTERVERRÀ SPESSO
Il consigliere comunale, Paolo Enrico Patrini ha invece evidenziato come “questo movimento interverrà spesso su tante tematiche che riguardano la città, essendo il portavoce di 1700 preferenze”.
E su questo punto riprendendo le parole pronunciate nel corso della prima seduta dal consigliere Alessandro Boldi, dice che anche noi “abbiamo alle spalle un movimento”, per cui in consiglio non sono solo presenti i due consiglieri eletti, ma questi rappresentano le istanze e le richieste del movimento stesso.
Scorrendo velocemente le linee programmatiche esposte dalla maggioranza, Patrini si dice d’accordo sulla necessità di mantenere il CRE all’interno degli Stalloni, mentre “non ci dispiace la proposta dell’utilizzo degli Stalloni da parte delle associazioni di volontariato”.
Capitolo partecipate: su questo punto Patrini attende un passo avanti del sindaco che si era detta favorevole all’azzeramento dio tutti i consigli di amministrazione delle società partecipate: “evitando il 5 a 0, ma con una collaborazione tra maggioranza e minoranza”.
Per quanto riguarda le iniziative in ambito culturale, per Patrini, sarebbe opportuna la creazione di una cabina di regia, “per valorizzare al meglio le varie iniziative, soprattutto in questo periodo nel quale ci sono pochi soldi, per evitare i soliti mestieri cremaschi, con più eventi nella stessa sera”.
LE STRUTTURE PER GLI ANZIANI
Su questo punto Patrini analizza la situazione delle due strutture, la RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) di via Zurla e l’Istituto di Ricovero di via Kennedy, strutture che, secondo Patrini, dopo 15 anni di interventi di ristrutturazione, sono a norma per gran parte.
Nello specifico, “la RSA è a norma – dice Patrini – mentre nell’IDR c’è un reparto chiuso che ha 21 posti letto, ed un vecchio nucleo di 40 posti, nell’area riservata alle donne”.
Di questi 40 posti, osserva Patrini, che in passato è stato dirigente medico per circa otto anni al Kennedy, 28 dovrebbero essere messi a norma, in quanto esistono ancora le camerate ai quattro posti, ed i bagni comuni.
Una situazione che richiederebbe di nuovo un’analisi più approfondita, “perché si pensa ad una struttura nuova, ma questo significherebbe svendere le due strutture, favorendo i privati”.
Ilario Grazioso
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