Cronaca

Cosa succede in città?
Cultura e eventi
perdono i pezzi

Giunta in campo per salvare la Tortellata ferragostana. Dopo l’appello lanciato via Facebook dal primo cittadino Stefania Bonaldi, che già ieri si è messa in contatto con Franco Bozzi presidente del gruppo Olimpia e storico organizzatore della kermesse, mentre martedì mattina la questione verrà discussa dalla giunta. Nel frattempo la città si è mobilitata con tante persone che si sono offerte come volontaria. Ma servirà tutta questa mobilitazione? Il primo cittadino spera di sì. E non è stato l’unico a muoversi: infatti anche i commercianti della città si sono mobilitati per dare una mano a Bozzi per organizzare la manifestazione. A comunicarlo è Stefania Bonaldi: «Bozzi si sta muovendo, so che dovrà incontrare i commercianti e poi dopo la giunta, mercoledì mi vedrò con lui e decideremo come muoversi». Diverse le strade tra cui quella di contattare l’Istituto Sraffa e il suo corso Alberghiero, o avvalersi dei tanti volontari che si sono offerti. «Via Facebook e non solo ho avuto parecchi contatti di persone che si sono offerte, ora bisogna valutare perché serve gente esperta in cucina, quindi bisogna capire se tra chi si è offerto c’è qualcuno in grado di lavorare in cucina». Ma il problema fondamentale, come sottolinea il primo cittadino, sta nel fatto di dare continuità certa ad una manifestazione come la Tortellata che ha permesso a Crema di essere conosciuta in tutta  la Lombardia. «Ora c’è il problema di reperire volontari, ma la questione principale è quella di dare continuità al gruppo Olimpia, quindi bisogna lavorare per rafforzarlo e evitare come sta succedendo ora che una manifestazione così importante non si faccia», conclude il sindaco.

COSA SUCCEDE A CREMA?

Ma la Tortellata sembra essere l’ultima goccia di quello che sta succedendo a Crema, dove ogni giorno sembra crollare qualcosa. Una discussione che in città è in atto e che passa anche attraverso i vari social network. Le parole del rappresentate dei Verdi, Gianemilio Ardigò ex consigliere comunale e sfidante di Bonaldi durante le ultime elezioni di maggio, interpretano molto bene un pensiero comune che circola in città: «Non riesco a capire, sembra che tutto stia crollando in maniera verticale:  abbiamo perso il Cre e con esso se non stiamo attenti l’Ersaf, abbiamo perso il Pergo, abbiamo perso il velodromo, stiamo perdendo il tribunale, stiamo perdendo l’Universita’, non ci sono i soldi per tagliare l’erba (poi si sono trovati ), non c’e’ un accenno al capocomprensorio, si dovrà sostituire il presidente del San Domenico, stiamo perdendo la Tortellata, la crisi avanza e nessuno ne parla, ci sono stati quattro suicidi in una settimana, e naturalmente dico “abbiamo” perchè mi sento coinvolto”, scrive Ardigò offrendo il suo aiuto al sindaco. La discussione è ampia, soprattutto per quanto riguarda la cultura, praticamente senza risorse: solo 1700 gli euro in cassa, per una città al centro della Lombardia che potrebbe essere un polo attrattore vista la poca distanza da Lodi, ma anche da Bergamo e Milano. E invece, senza risorse, la questione si complica.

L’ESEMPIO DI CREMARENA

CremaArena viene presa ad esempio da chi sta discutendo di questa situazione cremasca. Chiaro nella sua lettera aperte il presidente del Circolo delle muse, Giordano Formenti che scocciala i problemi e tra l’altro affronta anche quello di CremaArena: «E’ grave che a giugno il Comune non abbia fondi per una manifestazione come CremArena che da anni accompagna la cittadinanza, sempre più numerosa, che resta in città d’estate. Ma è molto più grave che l’amministrazione comunale se ne accorga ad aprile (per una manifestazione che dovrebbe partire a giugno!) e che si muova a maggio per far fronte al problema; ed è folle che chieda a privati e associazioni di farsi carico del rischio di impresa per organizzare gli eventi», scrive incontrando il benestare sia di Gianni Risari che del presidente del consiglio comunale Matteo Piloni.

RESISTE IL CARNEVALE CREMASCO

Il Gran Carnevale Cremasco resiste anche per l’edizione 2013, ma non mancano le preoccupazioni. Negli scorsi giorni il Comitato Carnevale Cremasco ha incontrato la Giunta per presentare la tradizionale manifestazione folcloristica, divenuta famosa tra i più grandi carnevali della Lombardia. A preoccupare maggiormente i volontari è la location dove ogni anno lavorano ai carri, un capannone situato in zona industriale: l’affitto scadrà nel 2014, e ad oggi è incerto il destino del contratto o la presenza di abbastanza soldi per continuare a sostenere le spese che anche durante l’anno gravano su Comitato e volontari. Complice il maltempo, le ultime due edizioni hanno riscontrato un’affluenza inferiore alla media, con un deficit economico non indifferente per gli organizzatori della manifestazione: «In momenti come questi siamo consapevoli che il Comune si trovi ad affrontare problemi molto più grandi di questo – afferma il presidente del Comitato Carnevale Cremasco Eugenio Pisati – Tuttavia l’importanza assunta dal nostro Carnevale è grande, sarebbe un peccato lasciarlo morire». Un buon punto di partenza sarebbe proprio l’unione delle forze: «Dobbiamo creare sinergie tra il Comune e le associazioni che lavorano per la città per sostenere le manifestazioni tipiche che rendono Crema speciale» Impossibile non pensare alla Tortellata. Tra tante incertezze non mancano le buone idee: «Abbiamo deciso di organizzare diverse iniziative anche durante l’anno fuori dal periodo carnevalesco – spiega Pisati – A settembre ad esempio verrà a trovarci un cartapestaio di Putignano specializzato in sculture, con lui intendiamo organizzare un corso di cartapesta con dimostrazioni pratiche».

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