autismo e musicoterapia
autismo e musicoterapia
Posizione sbagliata, poca illuminazione e poca somiglianza con lo strumento musicale cremasco per eccellenza. Umberto Cabini boccia il nuovo monumento all’Arte Organaria, inaugurato settimana scorsa la centro della rotatoria che regola il traffico sulla Gronda Nord.
L’ANALISI DELLE CRITICITA’ SECONDO CABINI
Pur condividendo l’intenzione di celebrare cultura, artigianato e tradizione cremasca, il presidente della Fondazione San Domenico critica alcune scelte sostanziali: “Quando si promuove un concorso di idee per una opera d’arte e’ fondamentale identificare il luogo dove sarà ubicata l’opera in modo che l’artista possa presentare il progetto in funzione della tematica e dello spazio che occuperà, e questo non e’ stato fatto”. La collocazione non convince Cabini, che giudica la scultura troppo bassa e “tozza” rispetto allo spazio occupato, una considerazione personale che dagli aspetti tecnici si estende all’estetica: “Se il monumento deve rappresentare un certa cosa, l’oggetto deve essere identificabile da tutti, in particolar modo da chi non e’ del nostro territorio”. L’ultimo appunto è rivolto alla scelta di anteporre la realizzazione della scultura a quella del Museo dell’Arte Organaria, al momento ancora in fase progettuale, che secondo Cabini sarebbe stato un presupposto necessario e concreto per celebrare l’eccellenza cremasca.
FERRIGNO: “SCELTE OPINABILI MA NON SBAGLIATE”
Più conciliante l’opinione del presidente della Pro Loco cremasca Luigi Ferrigno, “Forse poteva essere realizzato diversamente, ma ciò non significa che così sia sbagliato” afferma, e riporta la responsabilità delle scelte all’ex assessorato alla cultura: “L’assessore Mariani se ne era incaricato personalmente e aveva a lungo studiato e discusso il progetto, stringendo collaborazioni importanti e ottenendo condivisione, è chiaro che poi tutte le scelte sono opinabili”. Visione morbida anche riguardo l’estetica del monumento, che il notaio cremasco non giudica poiché “libera e personale espressione dell’ottica e della visione di artisti e costruttori”.
LA COLLOCAZIONE NON CONVINCE
L’unica perplessità di Ferrigno rimane legata alla posizione troppo dislocata rispetto al centro città: “SI tratta di un monumento che vuole identificare storia e civiltà cremasca nel settore culturale, l’arte organaria fa parte del tessuto storico della città; sarebbe stato forse più indicato collocarlo in una posizione di maggiore visibilità e con meno traffico”. Niente riserve invece sulla scelta di realizzare il monumento prima del museo dedicato all’Arte Organaria: “Una scelta non preclude l’altra – commenta Ferrigno – Era necessario dare alla città un segno della propria storia e tradizione, passeranno anni prima che decolli il Museo dell’Arte Organaria, in questo modo il monumento apre la strada ad un’idea di identità che si completerà nel tempo”.
Lidia Gallanti
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