Agazzi bacchetta il Pdl,
e incalza la Bonaldi:
“Aspettiamo i fatti»
Politica in fermento in città. Se dal lato del centrosinistra, si è alle prese con la delicata questione relativa alla lettera anonima e all’assessore Alex Corlazzoli, dall’altro lato nel centrodestra c’è chi, dopo la sconfitta elettorale si aspetta la resa dei conti. E’ il candidato sindaco Antonio Agazzi, che lamenta l’atteggiamento dei dirigenti del Pdl, che, non solo non hanno rassegnato le dimissioni, ma si ostinano a non consultare gli iscritti per un confronto reale.
IL MANCATO CONFRONTO NEL PDL
«Dopo la sconfitta elettorale al primo turno, dovuta sì alle condizioni sfavorevoli per il centrodestra, ad cinque anni di amministrazione litigiosa, alle mancate alleanze con la Lega Nord, ma anche e soprattutto alle scelte della dirigenza del Pdl locale con delle candidature non opportune, ci si aspettava, non dico delle dimissioni da parte del coordinatore e del responsabile degli enti locali (Enzo Bettinelli e Simone Beretta n.d.r.) ma per lo meno che si aprisse un confronto con tutti gli iscritti che non devono essere considerati solo ed esclusivamente quando c’è il congresso. E invece nulla, ci sono state solo delle riflessioni nel coordinamento cittadino e in quello provinciale e evidentemente si è ritenuto che il coordinatore e il responsabile degli enti locali non abbiano nulla di cui essere imputati, che tutto va bene così. Io come candidato credo di aver dato il massimo: nonostante la mia candidatura sia stato decisa solo l’11 marzo con le primarie, in due settimane ho costruito una lista civica che è di fatto la terza forza in città con l’11,32%, è terza solo al Pd e al Pdl, mentre il Pdl ha distrutto tutte le alleanze. La frattura con la Lega Nord è avvenuta molto prima della decisione di Silvio Berlusconi di appoggiare il governo Monti, per note vicende legate alle caserme e alla partecipate, poi si sono lacerati i rapporti con Obiettivo Crema e con l’Udc che ho recuperato io. Quindi mi chiedo perchè non avvertire almeno la necessità di un incontro tra l’altro già richiesto da più parti, e anche di dimissioni che io ho richiesto trovandomi davanti un muro di gomma?».
LA SITUAZIONE DELLA GIUNTA
E dopo il suo partito, Antonio Agazzi non risparmia neanche il primo cittadino Stefania Bonaldi: ritorna sulle lacerazioni interne al centrosinistra, ricordando che ora, a fronte della vicenda dell’assessore alla Cultura, nel caso il sindaco ne accettasse le dimissioni, si potrebbe aprire un’altra guerra per la successione.
«Se il sindaco Bonaldi dovesse accettare le dimissioni di Corlazzoli, si troverebbe in un cul de sac: fare un passo indietro e concedere un assessorato alla sinistra rimangiandosi tutto quanto ha detto fino ad ora, oppure andare avanti e riaprire la ferita, con il rischio di dover arrivare in consiglio cercando appoggi variegati per avere la maggioranza, perchè se i tre consiglieri di sinistra dovessero non votare a favore si troverebbe con 12 consiglieri pro e 12 contro. Una situazione che neppure Bruno Bruttomesso aveva avuto il privilegio di avere dopo così poco tempo»
LE ASPETTATIVE DAL PROSSIMO CONSIGLIO
In vista del consiglio comunale convocato per venerdì nel quale verranno presentate le linee programmatiche il consigliere di minoranza si aspetta che il sindaco dia poi corso a quanto illustrato. In particolare per quanto riguarda partecipate e Cittadella dell’anziano.
«Nel primo consiglio il sindaco aveva detto che entro qualche giorno avrebbe azzerato i cda delle partecipate e ad oggi però nulla è stato fatto: cominci col chiedere le dimissioni a Bruno Garatti e Giorgio Pagliari e poi proceda visto che di giorni sono passati. Altro tema riguarda la Cittadella dell’Anziano: è emblematica l’uscita di Bettenzoli che chiede le dimissioni del rappresentante del Pd, così come il fatto che il sindaco non abbia ancora ufficialmente informato la Fondazione Benefattori che non intende più realizzare il progetto, e di procedere con la ristrutturazione. Io attendo e spero che porti avanti quello che ha promesso».
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