A Crema un angolo di Jamaica per rilanciare
l’arte dei murales
Una borsa piena di bombolette colorate, un carrello elevatore e tanta creatività hanno trasformato l’intonaco bianco di un’abitazione qualsiasi in un angolo di Jamaica in centro Crema.
MURALES, PERCHE’ NO?
Ciò che colpisce piacevolmente è la passione per l’antiquariato del padrone di casa, una caratteristica che quasi stride con l’idea di “affrescare” a murales tropicali un’intera facciata di casa sua. “Perché no? – commenta divertito Giuseppe Gatti – Anche l’arte del 1400 è stata moderna prima di essere antica”; come gli affreschi servivano per istruire la popolazione, così oggi il murales può essere un modo altrettanto valido di trasmettere contenuti, un nuovo modo di comunicare. Per Giuseppe l’ispirazione è arrivata circa due settimane fa, durante la mostra dedicata al Gian Giacomo Barbelli realizzata al San Domenico, quando lo storico dell’arte Mario Marubbi parlando di affreschi ha esaltato l’uso di una tecnica più asciutta per migliori sfumature. Il pensiero lo ha riportato alla tecnica del murales, passione del nipote, e alla possibilità di riproporre la cultura dell’affresco con metodi moderni, riprendendo un’usanza già apprezzata in molte città del nord Europa come segno di personalizzazione e libera espressione.
“SALVA IL CUORE, SALVA LA TERRA”
l'arte dei murales" alt="" width="150" height="150" />“Save the heart, save the earth”, questo il titolo dell’opera di René Mizzotti, 31 anni, artista, rapper, papà. Con un gioco di parole riassume sia lo stretto legame con la famiglia e le origini che l’amore e il rispetto per la natura, anche nel contesto metropolitano. Rane, pappagalli, pesci tropicali: Tra le coloratissime coppie di animali esotici si sviluppa una spirale verde, che rappresenta il vortice della vita.Per completare l’opera manca la parte inferiore, dove l’artista pensa di dipingere una folta vegetazione con foglie verdeggianti e robuste radici, a simboleggiare i legami con la terra d’origine. La scelta del soggetto tropicale è coraggiosa, e si rifà sia alla necessità di giocare su colori sgargianti sia alla volontà di protare con sé un po’ di quella Jamaica in cui René ha lasciato il cuore. Là lo aspettano moglie e figlia, che a breve raggiungerà per qualche settimana prima di trasferirsi definitivamente in Sudamerica.
WRITERS, “NON SONO IMBRATTA-MURI”
“Voglio scalzare il pregiudizio di chi considera i writers degli ‘imbratta-muri’, afferma Giuseppe; se per ora le possibilità di sostegno pubblico all’arte di strada sono state poche, la volontà d’incoraggiare iniziative di espressione giovanile deve arrivare dai privati. “Non sono artista ma mi realizzo con l’arte degli altri – conclude il padrone di casa – Perché non dare l’opportunità di esprimersi ai ragazzi, sentirsi realizzati facnedo ciò che piace a loro e dando un contributo alla città?”. Per quanto insolita, l’idea non ha lasciato indifferente i cremaschi: dopo solo una mattinata di lavoro passanti e conoscenti si affacciano al cancello di via Magri 13 per vedere lo stato dell’arte, chi con curiosità, chi con ammirazione, chi ancora un po’ scettico ma senz’altro impressionato in positivo.
Lidia Gallanti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
l'arte dei murales" alt="" width="620" height="348" />
l'arte dei murales" alt="" width="620" height="348" />