Tenta furto in un’azienda a Soncino,
preso 31enne romeno
E’ latitante per omicidio
di un custode milanese
Preso uno dei quattro malviventi ritenuti responsabili della morte di un custode milanese, affogato nel laghetto di Bareggio dopo aver ricevuto un colpo alla testa. Durante la notte tra giovedì e venerdì i carabinieri hanno ricevuto la segnalazione di una tentata irruzione nei pressi della zona industriale di Soncino: il sistema di antifurto dell’azienda interessata ha sventato il tentativo dei malviventi, che si sono dati alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Verso le 3 di notte i carabinieri hanno fermato un’auto Bmw con targa straniera nei pressi di Gallignano (frazione di Soncino), a bordo c’erano tre uomini, uno di loro aveva con sé un coltello a serramanico; assicurazione e documenti rinvenuti sul veicolo sono risultati falsi, così come il documento d’identità di uno dei passeggeri, mentre l’auto è stata sequestrata per mancanza d’immatricolazione regolare. I controlli hanno rivelato che V. C., questo il nome dichiarato dal trentunenne romeno, è uno dei due ricercati per l’omicidio preterintenzionale di Salvatore Sarullo, custode di un laghetto per la pesca sportiva a Bareggio, nel milanese.
Il fatto risale alla scorsa estate, quando quattro malviventi avevano fatto irruzione nel bar adiacente al laghetto di Bareggio, forse nel tentativo di assaltare i videopoker. Gli uomini si sono trovati di fronte al custode e l’hanno aggredito a colpi di bastone; l’uomo ha cercato di salvarsi gettandosi nel laghetto, ma è affogato poco dopo a causa del colpo fatale ricevuto alla testa. I carabinieri di Milano erano risaliti a quattro sospettati di nazionalità romena, due dei quali sono stati arrestati nei giorni seguenti, il primo è stato portato al carcere di Milano, il secondo a Biella; gli altri due uomini erano riusciti a tornare in Romania e far perdere le proprie tracce. Sul posto era stato rinvenuto un passamontagna con tracce di dna, che hanno permesso alla scientifica di incrociare i risultati degli esami biologici con quelli ottenuti dopo il fermo dei tre malviventi arrestati a Soncino. Grazie ai risultati della scientifica uno di questi, il carcerato milanese, è stato anche riconosciuto responsabile di una tentata violenza ai danni di una connazionale, scoperta attraverso le intercettazioni attuate dai carabinieri sui cellulari degli indagati in questione. V.C., l’uomo fermato, dopo il tentato furto soncinese è stato condotto al carcere di Cremona, dove le impronte hanno rivelato che in passato il ricercato era già stato identificato dai carabinieri di Milano con un altro nome (V.D.), alle spalle precedenti per furto d’auto, ora in carcere per tentato furto e per concorso in omicidio preterintenzionale.
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