Giunta monocolore e Cda azzerati
emergono le perplessità del centrodestra
sulle scelte dell’amministrazione Bonaldi
“Ci sono già tre sentinelle rosse”. Con una battuta, Antonio Agazzi inquadra il pensiero del centrodestra sulla situazione che l’attuale maggioranza si trova ad affrontare dopo la nomina della giunta. “E’ del tutto evidente che Stefania Bonaldi è partita col piede sbagliato – commenta Agazzi – nemmeno il sindaco Bruno Bruttomesso ha avuto il “privilegio” di vedersi rovinar la festa del suo insediamento da parte di forze alleate il giorno dopo della nomina della giunta”.
AGAZZI: “GIUNTA MONOCOLORE”
Il discorso si riconduce all’esclusione dall’esecutivo di Sel e Rifondazione dal direttivo, nonostante il 10% delle preferenze ottenute alle amministrative: “E’ del tutto evidente che la giunta sia monocolore – riprende Agazzi – Fabio Bergamaschi è tesserato Pd, Giorgio Schiavini è l’uomo di fiducia di Agostino Alloni, Maria Beretta era candidata nella lista del Pd, Alex Corlazzoli non rappresenta di certo Sel visto che alla primarie ha sostenuto Bonaldi, e ora anche il presidente del consiglio appartiene al Pd”. Secondo l’ex candidato sindaco Pdl, Bonaldi si vedrà costretta a concedere la presidenza della Fondazione Benefattori o un sesto assessorato a uno dei due partiti di sinistra se non vorrà rischiare che la maggioranza in consiglio rimanga con solo 12 rappresentanti, quanti quelli di minoranza.
LA SCELTA DEGLI ASSESSORI
Agazzi discute anche scelta degli assessori e delle rispettive competenze, che a suo avviso “bisogna saper distribuire”: “Maria Beretta ad esempio è una insegnante plurilaureata e quindi sarebbe stato meglio darle la delega all’Istruzione e all’Università anziché darla a Corlazzoli. Poi ci troviamo con Fabio Bergamaschi, laureando in giurisprudenza che detiene deleghe importanti all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Pgt. Deleghe talmente pesanti che prima erano divise su due assessorati: quello di Simone Beretta e quello di Massimo Piazzi”.
L’AZZERAMENTO DEI CDA
Il coordinatore del Pdl cremasco Enzo Bettinelli esprime qualche riserva sull’azzeramento dei Cda delle principali società municipalizzate,una scelta diversa da quella effettuata dalla scorsa maggioranza: “Quando noi siamo subentrati dopo dieci anni di amministrazione Ceravolo, abbiamo lasciato andar a scadenza naturale i Cda delle società – spiega – Credo sia più importante mantenere l’autonomia indipendentemente dall’appartenenza politica degli amministratori, poiché si trovano a capo di strutture economiche impostate su piani e valutazioni stesi in base al mandato”.
CINQUE A ZERO, BETTINELLI: “QUESTIONE GONFIATA”
Ciò che proprio non va giù al coordinatore Pdl è la questione dei “cinque a zero”: “La questione dei Cda monocolore è stata gonfiata per motivi politici, non siamo stati noi a presentare la lista alternativa, la stessa cosa era accaduta in passato con composizione a favore del centrosinistra, e nessuno si è stracciato le vesti”. Secondo Bettinelli la buona amministrazione delle partecipate è una questione disgiunta dal colore dei Cda: “Anche noi abbiamo saputo ragionare con Cda non neutrali, SCS Gestioni ad esempio, dimostrazione che si può lavorare seriamente pur avendo idee politiche differenti senza la necessità di azzerare tutto”.
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