Politica

Agazzi, duro attacco ai vertici del Pdl:
“Mancato rinnovamento, la responsabilità
è di Bettinelli, Beretta e Rossoni”

Poco prima delle 20, Stefania Bonaldi, arriva in Comune e riceve il caloroso abbraccio di auguri del suo sfidante di centrodestra Antonio Agazzi, un momento di condivisione e reciproco rispetto, che di questi tempi non è una cosa scontata in politica.
Dopo però arriva la dichiarazione shock del leader del centrodestra.

AGAZZI FA I NOMI

Infatti Agazzi parlando a caldo del risultato negativo del PDL cremasco dice: “Enormi le responsabilità di chi non ha fatto un passo indietro – dichiara Agazzi, che poi con grande chiarezza, fa nomi e cognomi –. Enormi le responsabilità di Enzo Bettinelli, Simone Beretta e soprattutto Gianni Rossoni”.
Il candidato sconfitto, articola il suo pensiero partendo “dall’evidente trend generale, che vede un forte arretramento dell’area moderata”.
Ma Antonio Agazzi non si limita a dire questo, infatti a tutto ciò “si somma l’eredità pesante dell’amministrazione uscente, che ho preso sulle mie incolpevoli spalle, in più ha pesato anche la corsa solitaria della Lega, che se avesse corso insieme, ci poteva consentire di agguantare il ballottaggio”.
Poi, la stoccata alle liste di partito che lo hanno sostenuto: “C’è stata incapacità da parte delle liste di partito, di operare un rinnovamento, anche nelle candidature e l’esito positivo della mia lista civica, terza forza in città, lo testimonia – dice Agazzi – è l’unica lista che ho costruito io, e il successo potrebbe sorprendere solo quelle persone che non conoscono il grande lavoro che è stato fatto”.
Il dato positivo della lista civica “dice tutto – commenta Agazzi – invece c’è stato chi ha voluto continuare a tenere posizioni personali o è stato autoreferenziale e incapace di dialogare con i mondi vitali della città, prendendosi enormi responsabilità su quello che poi è stato il risultato elettorale”.

QUI PDL: L’ATTESA

Presso la sede del PDL il solo Simone Beretta seduto al pc, assieme a Renato Ancorotti che poi ha raggiunto la sede del Comitato di Agazzi presso la vecchia sede di AN, dove ha seguito lo scrutinio anche il candidato sindaco.
Già alle 16,30 l’atmosfera che si percepiva non era incoraggiante e con grande serenità Antonio Agazzi dice: “Non era facile e lo sapevo, poi siamo partiti tardi e bisognava far emergere di più l’aspetto innovativo della mia proposta rispetto al passato, spero ci sia la possibilità di farlo al ballottaggio”.
Intanto arrivano Borghetti, Trespidi e le prime sezioni scrutinate, 47% Bonaldi e 33% Agazzi, il quale si lascia ad una battuta: “In questi giorni ho gioito per la Reima, per il Crema Volley, per la Juventus, ora spero di poter gioire per il ballottaggio”.

AGAZZI CANTA MORANDI

Sono le 16,50, quando sui volti dei componenti del suo staff, si leggeva un po’ di preoccupazione per i numeri non incoraggianti che venivano comunicati dalle varie sezioni ed allora, per stemperare la tensione il candidato sindaco canta “Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita”.
Il trend vede sempre il centrosinistra in netto vantaggio, ma Maurizio Borghetti spera nel dato positivo delle sezioni del centro storico, con il commento di Agazzi che è tutt’altro che speranzoso: “Non basta neanche il centro storico”.

AGAZZI CANTA JOVANOTTI

Alle 17,30 le sezioni scrutinate presenti sul sito internet del comune sono solo quattro, ma Agazzi dice: “Pago colpe non mie e secondo me hanno già vinto al primo turno, io ho già metabolizzato la sconfitta, ma se si arrivasse al 49,9% chissà e intona “Penso Positivo” di Jovanotti”.
Ma c’è poco di positivo, dal centro città è negativo il dato del Terzo Polo, che suscita il commento del coordinatore provinciale Giuseppe Trespidi: “Andiamo bene”.
Sono le 18,40, Agazzi è sempre più convinto che ormai la sconfitta al primo turno è certa, vorrebbe già contattare la Bonaldi per farle gli auguri, ma viene trattenuto dal suo staff.
Al Comitato fa la sua comparsa anche Martino Boschiroli, ma alle 18,55 Agazzi lascia tutti sul posto e, con uno scatto degno del miglior mezzofondista, parte spedito verso il Comune, per incontrare la Bonaldi che, per la verità ancora attendeva l’esito presso la sede del PD.

“NON SONO STATO ASCOLTATO”

Giunto in Comune, l’ormai ex presidente del consiglio comunale si avvicina verso i monitor allestiti presso la Galleria per verificare gli ultimi risultati e, tra una battuta e l’altra, dice a Maurizio Borghetti: “Il PDL doveva fare un rinnovamento. Io non sono stato ascoltato nel coordinamento provinciale” e Borghetti ribatte “non siamo stati ascoltati, visto che ho preso la parola anche io”.
Alle 19,50 sale in Galleria Matteo Piloni ed è il preludio all’arrivo di Stefania Bonaldi. Maurizio Borghetti esclama “io vado a mangiare”, mentre Antonio Agazzi si avvicina alle scale e saluta con un abbraccio, il nuovo sindaco, lasciando poco dopo la sede comunale ai festeggiamenti del centrosinistra.

Ilario Grazioso

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