Crisi, aumentano le famiglie morose
che rimangono senza luce e gas
L’allarme di Capetti: “Altri casi
stanno per esplodere”
Il sindaco uscente Bruno Bruttomesso e l’assessore Luciano Capetti
Nell’ultimo periodo è aumentato il numero di famiglie che, non riuscendo a far fronte alle spese per le utenze, si sono ritrovate senza luce e gas. A far emergere la drammatica realtà, frutto dell’interminabile periodo di crisi, è l’assessore ai Servizi Sociali Luciano Capetti. “Nelle ultime settimane – spiega -, sono una decina i nuclei familiari che si sono trovati alle prese con la problematica, tutti immediatamente seguiti dalle nostre assistenti sociali. Purtroppo, però, altri casi altrettanto delicati stanno per esplodere”.
Come più volte denunciato dalla Caritas sono sempre più i cremaschi che faticano ad arrivare alla fine del mese. “Recentemente – continua Capetti -, proprio con Caritas e i dirigenti del settore welfare abbiamo incontrato i vertici operativi di Linea Più ed Scs Gestioni che in città si occupano dell’erogazione e della gestione dei servizi gas e acqua”. Il tavolo di lavoro ha affrontato la questione a 360 gradi. Fra le proposte delle aziende, attente sì ai bisogni ma legate anche alle normative e agli impegni contrattuali, l’idea di far fronte alla situazione stornando dagli utili che in sede di chiusura del bilancio verranno poi versati all’amministrazione pubblica in qualità di socio, i mancati introiti delle fatturazioni riferite alle famiglie insolventi e seguite dai servizi sociali. Diversa, invece, la proposta del Comune che, con l’appoggio di Caritas e con il beneplacito delle due società, intende sottoscrivere un protocollo d’intesa sulla rateizzazione dei pagamenti delle utenze per quei soggetti che rischiano il taglio del servizio. In sostanza Caritas si impegnerebbe ad anticipare le somme, contando sul successivo intervento compensatore del Comune.
“Altra via non c’è – dice non senza toni polemici anche rispetto ad alcuni esponenti del centrodestra l’assessore Capetti -. In queste ore ho sentito parlare di spending review e a farlo sono state persone politicamente navigate. Il Comune non spende e spande. Anzi, proprio la spesa sociale, che è parte fondamentale del bilancio dell’amministrazione locale, è ampiamente sotto controllo tanto che è stata vittima di tagli importanti nonostante gli sforzi della giunta per far fronte a necessità sempre più impellenti”.
A testimonianza l’assessore produce anche i report degli ultimi 3 anni di attività del settore. Le spese complessive nel bilancio 2012 ammontano a 4,1 milioni di euro (-10 percento), 2milioni 465mila euro strettamente dedicati agli interventi nel sociale. Fra i singoli centri di costo, da segnalare come l’area minori sia passata dai 536mila euro investiti nel 2009 ai 326mila stanziati per l’anno in corso; maggiori risorse vanno invece a nido e colonia (50mila euro in più rispetto al 2011), all’area anziani e alla stessa assistenza economica. Ma senza i trasferimenti statali e regionali il piatto continua a piangere.
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