Piano Integrato di Cascine Gandini,
i cittadini che hanno proposto
il ricorso al Tar soddisfatti:
“Ci sono lati ancora
da chiarire in questa vicenda”
Lo avevamo scritto giovedì: va avanti il ricordo proposto dai residenti di Cascine Gandini e Legambiente contro il Programma Integrato d’Intervento che interessa proprio quell’area del comune di Palazzo Pignano.
Ora intervengono con un comunicato anche gli stessi residenti, evidentemente soddisfatti di questo primo risultato.
ASPETTARE FINO A NOVEMBRE
“Contrariamente alle attese, occorrerà quindi aspettare ancora qualche mese (il prossimo novembre ndr), per sapere come si concluderà la vicenda iniziata nell’agosto 2010, quando numerose famiglie di Cascine Gandini, insieme a Legambiente Lombardia, assistiti dall’avv. Emanuela Beacco, si sono rivolti al Tribunale Amministrativo per chiedere l’annullamento del Piano proposto dall’impresa Fedil Costruzioni srl di Pandino – scrivono i residenti – con il quale il comune di Palazzo Pignano dà il via libera alla realizzazione di oltre venti moderne unità immobiliari, a ridosso delle storiche cascine. Ricorso al quale si è affiancato, l’anno successivo, quello contro il Piano di Governo di Territorio”.
I MOTIVI DEL RITARDO
Per i residenti, che fanno riferimento alla recente sentenza della sezione di Brescia del TAR della Lombardia, il ritardo sarebbe da imputare al segretario comunale di Palazzo Pignano, al quale lo scorso settembre i giudici, al fine di poter verificare le censure dei ricorrenti, avevano dato l’incaricato di procedere ad una puntuale relazione, provvedendo ad una ricognizione dei caratteri dell’area e dei vincoli esistenti.
ULTERIORI VERIFICHE TECNICHE
“A questo punto – scrivono i residenti – il Tar, per capire meglio se i numerosi vizi denunciati dai ricorrenti contro il PII, PGT, e contro i permessi di costruire siano fondati ha demandato le verifiche tecniche, già richieste al segretario comunale del paese, al comune di Cremona, “diluendo così i tempi del giudizio, ed aumentandone i costi”.
GLI INTERROGATIVI DEI RESIDENTI
Secondo i residenti ci sono lati da chiarire in questa vicenda legati agli ultimi atti della precedente amministrazione e ai comportamenti rilevati dalla giustizia amministrativa relativi “l’inadempienza del segretario rilevata dal giudice bresciano. Aspetti sui quali, i residenti e Legambiente, a questo punto si riservano di fare chiarezza nelle opportune sedi. Avendo dato, a tal riguardo, al proprio avvocato l’incarico di valutare se sussistano profili di responsabilità, anche di carattere penale”.
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