Lettere

I quattro quesiti di Italia Nostra
ai candidati sindaco
Agazzi e la Benefattori Cremaschi:
“Valorizzazione di patrimonio e aree”

da Antonio Agazzi

1. Il fiume Serio costituisce la risorsa naturalistica più importante del territorio ma spesso è stato segregato dalla città e la sua golena cementificata. Forse non ci si è resi conto della potenzialità che una maggiore tutela e valorizzazione del fiume e del paesaggio fluviale potrebbe portare all’intera comunità, compresa la riduzione del rischio idrogeologico. Cosa pensa in merito?

Concordo pienamente. Faccio, tuttavia, presente  che nel PGT, approvato dal Consiglio Comunale uscente, è riservata una grande attenzione al fiume Serio. E’ anzi, la valorizzazione del Fiume uno dei temi progettuali del Documento di Piano che immagina e progetta un nuovo parco fluviale lungo il Serio, da restituire alla fruizione dei cittadini lungo le due sponde, nonchè un corridoio ecologico che, attraverando la città, continui a Nord fino a Bergamo e a Sud fino all’Adda. Intorno al Serio sono, infatti, state individuate aree che faranno parte del patrimonio comunale. Aree che non hanno un valore venale in sé, in quanto non edificabili e facenti parte del Parco, e che permetteranno di creare percorsi e zone a verde pubblico, essenziali per una graduale valorizzazione del fiume (saranno punti di ristoro, aree a pic-nic, parchi gioco e aree didattico-ricreative, oltre che tessuto connettivo di servizi già dislocati lungo il Serio: centro sportivo Bertolotti, colonia di S. Maria, tiro a segno). Vicino a ognuno dei punti attrattori è previsto un parcheggio di servizio al parco. Con lo stesso progetto di una nuova residenza, a impatto molto limitato, su Via Cremona, si ricaveranno risorse per un  ponte ciclopedonale che collegherà la zona di Castelnuovo con il centro storico. In più verranno cedute aree che si uniranno, in quella zona, ad altre che sono di proprietà comunale. Su quelle aree creeremo nuove infrastrutture che renderanno fruibile il fiume, anche per scopi ricreativi. Da quel luogo sono previste ciclabili in direzione del Marzale. Il parco fluviale, inoltre, estendendosi verso Nord e Sud, si connetterà ad ambiti di riqualificazione ambientale e a terreni agricoli costellati da cascine e cave dismesse per cui è prevista la trasformazione in grandi aree sportive e ricreative.

2. Il Piano di Governo del Territorio (PGT), approvato nel dicembre scorso, in un contesto di crisi economica e in presenza di forse 1.500 appartamenti nuovi, vuoti e invenduti, prevede nuove aree edificabili: circa un milione di metri quadrati, un milione e mezzo di metri cubi di nuove costruzioni corrispondenti a circa 10.000 nuovi appartamenti. Con popolazione stazionaria, se non in calo, il Piano prevede 12.385 nuovi abitanti insediabili nei prossimi cinque anni, che porterebbero la popolazione di Crema dagli attuali 34.000 a oltre 46.000 abitanti. Non sembra al candidato Sindaco che sia ora di smetterla con l’espansione edilizia esagerata e che invece converrebbe promuovere il recupero dell’esistente anziché distruggere irrimediabilmente terreni agricoli e il tessuto sociale della città? Abbiamo bisogno ancora di nuove scatole vuote di cemento?

Qui, invece, dissento rispetto alla valutazione del P.G.T. che si evince dal tenore del quesito postomi. Il P.G.T. prevede, infatti, un aumento di abitanti-addetti quasi interamente costituito dal recupero di aree dismesse e da previsioni del vecchio P.R.G. Alloni-Benevolo, inevitabilmente confermate anche per non incorrere in prevedibili ricorsi. Occorrerebbe chiedere alla sinistra perché aveva introdotto norme che hanno dato la possibilità di costruire condomini al posto di vecchie case. Il P.G.T. ora vigente, invece, salvaguarda ragionevolmente il suolo di Crema. Prevede un incremento della capacità insediativa pari a circa l’8% rispetto al P.R.G. del 2004 e non contempla alcuna nuova area edificabile che non preveda forme di compensazione, perequazione o cessione di aree per servizi previste dal Piano dei Servizi. Oserei dire che è un P.G.T. amante del verde – tant’è che ha avuto il voto favorevole del Consigliere dei Verdi Ardigò – e arriva dopo anni di cementificazione targata Alloni.

3. Quale destino prevede per il complesso degli “Stalloni “? Gli antichi chiostri costituiscono un monumento di grande importanza per la città e un’area verde di grande valore: speculazione o apertura ai cittadini?

ll P.G.T. prevede sull’area ERSAF l’insediamento di nuovi servizi pubblici e di interesse generale, con l’obiettivo di aprire tale area alla fruizione della città e prevedendo un percorso di collegamento con Crema Nuova, nonchè la creazione di aree libere a disposizione dei cittadini. Comune, Regione, Provincia ed Ersaf dovranno realizzare un progetto unitario e codiviso da tradurre in accordo di programma. La riqualificazione di tale area potrà essere conseguita più agevolmente attraverso il concorso dei privati. Andrà salvaguardata la permanenza dell’attività legata all’ippoterapia.

4. Il complesso del vecchio Ospedale di via Kennedy, monumento nazionale, è oggetto di progetti di cambio di destinazione d’uso e di ipotesi di vendita a privati. Si tratta di un patrimonio pubblico, accumulato da generazioni e generazioni di cremaschi che, da quasi settecento anni, vi hanno conferito risparmi e beni, dando un chiaro esempio di liberalità e di sensibilità sociale. Tutti i Cremaschi sono giustamente affezionati a questa sede e a questa tradizione. Ritiene opportuno che l’attuale sede rimanga alla comunità o che debba essere venduta e trasformata?

Il mio programma, al riguardo, parla di valorizzazione, compatibilmente con la vocazione urbanistica rispondente all’interesse generale, del patrimonio e delle aree della Fondazione Benefattori Cremaschi, la quale, nella Sua autonomia, sarà in grado di impiegare le risorse ottenute per operare le scelte che riterrà più opportune per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali; scelte, tuttavia, che non potranno prescindere dalla condivisione del Consiglio Comunale, che rappresenta la volontà dell’intera comunità cremasca. E’ una formulazione che consente un supplemento di riflessione relativamente a una questione molto complessa, condizionata per un verso dalle difficoltà di Bilancio della Fondazione – che comunque rischia di erodere gradualmente il proprio patrimonio – e dal tema del servizio di assistenza agli anziani in generale – da rendere sempre più articolato, adeguato e al passo con i tempi -,  per un altro condizionata dalla situazione attuale del mercato immobiliare, dal ruolo che la soprintendenza potrebbe esercitare rispetto a un immobile del ‘500 – quale è l’edificio del Kennedy -, nonchè dall’impercettibile contropartita in termini di incremento dei posti letto accreditati da parte di Regione Lombardia.

Antonio Agazzi (candidato sindaco centrodestra)

 

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