Negozi al dettaglio tra turnover e chiusura
si rischia la desertificazione commerciale
Pugnoli (Confcommercio):
“Non siamo un bancomat”
Per l’avvio o la sopravvivenza di un’attività commerciale sono tempi difficili. “La ricetta per salvare il commercio non ce l’ha nessuno – commenta il presidente di Confcommercio Claudio Pugnoli – Il momento che tutti stiamo attraversando colpisce in particolare il commercio dei privati, con un calo dei consumi aggravato dal terrorismo psicologico che certo non favorisce la ripresa del settore”. Pugnoli avanza qualche raccomandazione per chi, nonostante l’onda lunga della crisi, vuole intraprendere e portare avanti un’attività commerciale: “A volte improvvisarsi commercianti è sbagliato – commenta Pugnoli – Occorre una buona preparazione e un’attenta valutazione delle merceologia da porre in attività, oltre che fare affidamento alle associazioni di categoria per avere una panoramica completa che permetta di far scelte in prospettiva”.
I SERVIZI RIMPIAZZANO I NEGOZI
Il presidente di Confcommercio parla anche del tramutarsi dai venditori di beni in attività erogatrici di servizi: “E’ il male minore – commenta – Quello dei servizi è l’unico settore che non è in grande difficoltà e che mantiene una certa vitalità del territorio, il fatto che subentri alla vendita di beni è senz’altro meglio che vedere i negozi vuoti trasformarsi in garage”.
PUGNOLI: “NON SIAMO UN BANCOMAT”
“La richiesta che noi facciamo alle amministrazione è di non usare i negozi come se fossero bancomat per fare cassa – commenta Pugnoli – Oggi l’aumento dei tributi da parte delle amministrazioni locali e le imposte dell’amministrazione centrale sembra sia all’ordine del giorno, c’è poca considerazione, l’aumento del turnover e delle chiusure sta diventando una costante”.
PERICOLO DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE
Parlando di morsa fiscale non può mancare un accenno al costo delle locazioni: “Come Confcommercio stiamo intraprendendo una serie di iniziative con le amministrazioni locali per calmierare gli affitti e tutelare le attività commerciali soprattutto nei piccoli Comuni, soprattutto nei confronti dei negozi di vicinato che stanno rischiando la scomparsa con una conseguente desertificazione commerciale”.
Lidia Gallanti
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