Cronaca

BreBeMi, un’opportunità per il Cremasco
Il presidente Bettoni al convegno
della Libera Associazione Artigiani:
“Nessun veleno nel sottosuolo”

Nella foto i relatori del convegno che si è tenuto in Sala degli Ostaggi

(Fotoservizio Giulio Giordano)

 

La BreBeMi, come opportunità per lo sviluppo del Cremasco è stato l’oggetto del convegno organizzato ieri dalla Libera Associazione Artigiana, che ha visto la partecipazione in Sala degli Ostaggi, oltre che del presidente Giuseppe Capellini, del presidente BreBeMi, Francesco Bettoni, del presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e, in rappresentanza della provincia di Bergamo, il sindaco di Caravaggio, nonché consigliere provinciale Giuseppe Prevedini, per un interessante scambio di opinioni, moderato dal giornalista Antonio Grassi.

IL TERRITORIO HA PERSO UN’OPPORTUNITÀ

L’amministrazione comunale è stata rappresentata dal vice sindaco Massimo Piazzi, mentre prima dell’inizio delle relazioni, un breve saluto è stato fatto dai candidati a sindaco presenti in Sala, Alberto Torazzi e Antonio Agazzi, dall’assessore regionale Gianni Rossoni e dalla senatrice del PD, Cinzia Fontana.
Per Rossoni il territorio cremasco ha perso una grande opportunità non riuscendo all’epoca a far realizzare a Rivolta d’Adda il casello e chiedendo a BreBeMi intervenire sulla Bergamina, quindi ha rivendicato con orgoglio l’attività della giunta Formigoni, mentre la città di Crema deve assumere un ruolo di “collante e coordinatore per il territorio”.
Per Torazzi l’infrastruttura è necessaria, “ma noi avremmo preferito un tracciato diverso”, mentre Agazzi condivide la necessità di una Crema che riprendi la leadership territoriale.

RIPARTIRE DALLA BREBEMI

Giuseppe Capellini nella sua introduzione si è soffermato sul concetto di opportunità, che era stato trattato anche dalla senatrice Fontana: “Abbiamo perso un’opportunità allora – ha detto – ma ora partiamo da qui”.
Dopo l’intervento del responsabile infrastrutture della provincia di Bergamo Giuseppe Epinati, ha preso la parola il presidente Salini, il quale, prima ha definito lungimirante la scelta della provincia, all’epoca guidata da Giuseppe Torchio, di diventare azionista di BreBeMi, ma poi ha sottolineato come “oggi è importante che la politica abbia la capacità di individuare le priorità vere e portarle là dove si decide, facendo fare a chi lo sa fare il proprio mestiere”.

VITA BREVE ALLE MUNICIPALIZZATE

Per Salini “il nostro territorio ha bisogno di vedere lavorare le imprese e per questo sono necessarie tre cose: “Mentalità diversa, consapevolezza di una pubblica amministrazione più leggere e condivisione”.Poi, sollecitato dal moderatore ha chiuso con una battuta sulle municipalizzate: “Mi auguro che le municipalizzate abbiano vita breve. La storia – ha commentato Salini – si evolve, ora dare spazio a chi sa fare il suo mestiere”.

MAGGIORE COMPETITIVITÀ PER IL TERRITORIO

Del rapporto di Crema con il territorio bergamasco ha parlato il sindaco di Caravaggio, mentre a chiudere i lavori la relazione del presidente Bettoni.
“Avete ottenuto tutto quello che potevate ottenere”, ha subito detto il presidente BreBeMi, rivolgendosi ai rappresentanti territoriali.
E, a conferma di ciò cita il costo complessivo dell’opera: 858 milioni di euro stimati nel 2001, mentre oggi si è arrivati a oltre 2 miliardi e 4447 mila euro.
“Senza la BreBeMi i 43 comuni coinvolti – dice Bettoni – non avrebbero avuto oltre 900milioni di euro per il miglioramento della viabilità complementare”.
Per Bettoni la BreBeMi, favorisce una maggiore competitività di tutto il territorio, “occupazione, progresso, crescita e capacità di attrarre investimenti dall’estero”.
Il presidente BreBeMi, parla anche delle prospettive di ulteriori investimenti con l’Alta Velocità e la possibilità future per gli aeroporti di Bergamo e Montichiari, in un’area importante della Lombardia: “Qui, tra Brescia, Cremona, Bergamo, Milano, c’è un’impresa ogni dieci abitanti”.

NON CI SONO  VELENI

Quanto alle difficoltà incontrate nel corso della realizzazione, Bettoni cita i sequestri che hanno interessato alcuni cantieri perché “qualcuno imbecillamente ha sollevato il dubbio circa la presenza di veleni sotto il tracciato”.
Al momento, dai rilievi fatti, il presidente riferisce che non è stata riscontrata alcuna presenza di materiale incriminato.

Ilario Grazioso

 

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