Piano Integrato di Cascine Gandini:
va avanti il ricorso al Tar
inoltrato dagli abitanti
Il sindaco Bertoni:
“Si cerca un accordo tra le parti”
L’intricata questione relativa al Programma Integrato di Intervento in località Cascine Gandini di Palazzo Pignano, si arricchisce di un altro tassello, infatti ieri è stata pubblicata la sentenza non definitiva del Tar di Brescia, in ordine al ricorso avverso l’annullamento della delibera n. 6 del 3 marzo del 2010, relativa allo stesso Piano.
IL RICORSO
La vicenda è lunga e complessa e prende avvio già dal 2010, con il ricorso avente ad oggetto la citata delibera di adozione del PII Cascine Gandini, presentato alla sezione staccata di Brescia, del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, da alcuni abitanti di Cascine Gandini e da Legambiente, contro il comune di Palazzo, l’autorità competente per la VAS presso lo stesso comune, Fedil Costruzioni srl, Provincia di Cremona e Regione Lombardia.
I cittadini di Cascine Gandini, lo scorso anno avevano organizzato diversi incontri, anche con la presenza di esponenti politici locali, dal consigliere regionale del PD Agostino Alloni, al collega in provincia Eugenio Vailati, proprio per approfondire quanto contenuto nel Piano.
Da quegli incontri era emersa la preoccupazione degli esponenti del PD, che riproponendo i timori dei cittadini sottolineavano come qualsiasi tipo di intervento, doveva tener conto della specificità del territorio, senza snaturarlo, ma anzi valorizzandolo.
Nel frattempo si svolgevano anche le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, con la sconfitta del sindaco uscente e la vittoria di Rosolino Bertoni, tuttavia l’iter burocratico amministrativo era già partito.
I PASSAGGI AL TAR
La prima udienza, in camera di consiglio, lo scorso settembre, quindi la richiesta di documenti e informazioni al Comune e lo scorso 21 marzo l’udienza pubblica, la cui sentenza non definitiva è stata pubblicata ieri.
Giudizio di merito rinviato, ma è stata respinta l’illegittimità del ricorso con la richiesta di un supplemento di verifica tecnica.
Il Tar osserva che il segretario comunale pro-tempore di Palazzo Pignano, “si limita pedissequamente a richiamare un elenco di atti riportandone il mero oggetto”.
Ne consegue, si legge nella sentenza del Tar, “la oggettiva necessità di dar luogo ad una verificazione terza”.
Ulteriore verifica affidata al segretario generale del comune di Cremona, che indicherà il nominativo di un idoneo e qualificato funzionario, in grado di svolgere tale incarico, comunicando il relativo nominativo alle parti in causa e alla segreteria del TAR.
Prossima udienza nel mese di novembre.
LA POSIZIONE DEL COMUNE
Da parte sua l’attuale sindaco Rosolino Bertoni, preferisce non commentare la decisione del TAR, non avendo avuto modo di leggerla, ma precisa la posizione della sua amministrazione: “Abbiamo cercato di mettere attorno ad un tavolo Fedil Costruzioni e abitanti di Cascine Gandini – riferisce il sindaco – ponendoci in una posizione di neutralità, per cercare una soluzione buona per tutti”.
Poi, il sindaco dice che il TAR aveva richiesto ulteriori informazioni che la segreteria comunale aveva fornito.
Tuttavia, alla luce di quanto contenuto nella sentenza pubblicata ieri, tali documenti, non sono stati ritenuti dal TAR, adeguatamente rispondenti alle richieste.
“Il nostro obiettivo resta l’accordo tra le parti – commenta il sindaco – anche se non va dimenticato che quell’area versa in una condizione indecorosa e lasciarla così è brutto, ma – conclude bertoni – bisogna trovare modalità che non danneggino gli abitanti”.
Ilario Grazioso
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