Cronaca

Discarica di amianto,
l’area di Cappella Cantone sarà
sottoposta alla valutazione
d’impatto ambientale

L’area di Cappella Cantone dove Regione Lombardia vuole autorizzare una discarica di amianto e la Magistratura ha detto stop con le indagini, dovrà essere sottoposta a Valutazione di impatto ambientale. Lo dice un decreto che ha emesso la stessa direzione regionale della tutela dell’ambiente, pubblicato ieri sul Bollettino ufficiale della Regione, e intitolato ‘Verifica di assoggettabilità alla procedura di Via regionale, ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n 152/06 e s.m.i., della variante al progetto di gestione produttiva dell’Ate g12, sito in località Cascina Retorto del Comune di Cappella Cantone’.

 

“Si tratta del recupero della parte di territorio sottoposto a cavazione – spiega Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd – e poiché supera i 20 ettari è obbligatorio che venga fatta la Via. Quello che ci stupisce è che nello stesso decreto venga data per scontata la discarica di amianto e la relativa Autorizzazione integrata ambientale (Aia) quando sono in corso delle indagini che potrebbero ribaltare completamente la situazione”.

 

Nel decreto si dice che “il progetto in esame prevede l’escavazione a fossa e a secco dell’ultimo lotto dell’Ate g12 e il recupero a uso agricolo con ritombamento sino a piano campagna tramite il conferimento di terre e rocce da scavo, in regime di esclusione del campo di applicazione della normativa sui rifiuti, a modifica dell’originario progetto già approvato dalla Provincia che prevedeva il riuso agricolo a fondo cava”. Ma il punto ‘incriminato’, secondo Alloni è poche righe dopo, dove si dice che “all’interno dell’Ate g12, nella parte intermedia, è presente una discarica di rifiuti contenenti amianto autorizzata con decreto Aia n. 8614 del 26 settembre 2011” e il consigliere Pd aggiunge: “Così si dà di fatto per scontata l’esistenza della discarica che, invece, risulta formalmente sospesa anche a seguito della decisione del dirigente competente”.

 

“Vogliamo credere – prosegue Alloni – che Regione Lombardia non pensi a un’autorizzazione definitiva, ma la riporti solo per completezza nel nuovo documento. Ciò che invece auspichiamo è che, non appena saranno terminate le indagini, si riparta da zero con l’iter autorizzativo così come è stato deciso in Consiglio regionale a seguito della presentazione della nostra mozione. Perché tutto potrebbe cambiare dopo i nuovi controlli che Arpa dovrà fare”.

 

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