Torchio e l’archiviazione sul caso Apic:
“Sollievo e liberazione sono
le sensazioni più ricorrenti”
A un paio di giorni di distanza dalla decisione del gip Forleo, che ha disposto come per il buco da tre milioni di euro nei bilanci dell’Apic, braccio culturale della passata amministrazione provinciale, nessuna responsabilità penale possa essere attribuita all’ex presidente Giuseppe Torchio e all’ex segretario dell’ente Renato Crotti, lo stesso Torchio interviene sulla vicenda togliendosi il classico sassolino dalla scarpa.
“Sollievo e senso di liberazione sono le sensazioni più ricorrenti di queste ore che registrano una sequenza commovente di telefonate e di attestazioni di stima da parte di amici ed anche di qualche avversario politico che in questi anni si sono tenuti lontani dalle campagne di denigrazione e di scherno e mi sono stati vicini sul piano umano”, sottolinea l’ex presidente della Provincia.
“A tutti loro desidero esprimere il mio grazie sentito e rassicurarli che li terrò ben distinti dalla platea dei partigiani del 26 aprile che mi stanno manifestando brandelli di carità pelosa. La fiducia nell’operato della Magistratura appartiene al Dna della mia cultura politica in linea di continuità con quanti, dalla Costituente fino alla fine della Prima Repubblica, nel bene e nel male, hanno fatto l’Italia e sono ancora pronti a fare la propria parte per rimuovere le macerie ed i disastri lasciati dalla Seconda. In questi tre anni di collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia e con le Procure abbiamo, semmai, contribuito a denunciare fatti di malcostume e di speculazione che hanno assicurato alla giustizia personaggi legati all’intreccio tra politica e affari”.
Torchio conclude tornando sull’impegno mantenuto dalla sua amministrazione in fatto di patto di stabilità. “I buchi di 600 milioni lasciati dal centro destra a Parma e di 200 a Milano, a cui vanno aggiunti gli scandali dei derivati e dei titoli tossici – afferma -, se paragonati ai grandi investimenti tutti finanziati dalla mia amministrazione nel rispetto del tetto del patto di stabilità e con sostanziosi avanzi di amministrazione, dovrebbero fare riflettere gli autori nostrani delle campagne di denigrazione. Il ringraziamento più sentito, invece, va alla Camera di Commercio, sola tra le Istituzioni del territorio a non avermi lasciato in questo periodo per me di grande tensione e difficoltà”.
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