Dalla politica repliche decise alla Caritas
Bruttomesso: “Erano stati avvertiti
delle difficoltà di bilancio”
Torazzi: “La loro è una politica
assistenziale sbagliata”
La dura lettera firmata dalla Caritas cremasca non ha lasciato indifferenti amministratori ed esponenti della politica locale. Le accuse di mancato sostegno non sono piaciute ai diretti interessati, la cui replica non si fa attendere: la situazione sociale è grave ma la coperta è corta per tutti, questo più o meno il concetto condiviso dai politici intervenuti, che visti i tempi stretti affidano la questione sollevata da Caritas alle mani della nuova amministrazione.
LE RAGIONI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
“Erano stati avvertiti, ora c’è ben poco da fare – commenta con un certo rammarico il sindaco Bruno Bruttomesso – Purtroppo il bilancio è tutt’altro che positivo, senza dubbio la Caritas si dà molto da fare nel campo dell’assistenza e del volontariato ma bisogna capire le ragioni che l’amministrazione comunale ha già espresso”.
Critica severa ma condivisibile secondo il presidente del Consiglio comunale Antonio Agazzi: “L’azione di Caritas Diocesana e Servizi Sociali del Comune è encomiabile, ma interviene a sostenere condizioni di bisogno e sofferenza figlie di uno sviluppo da ripensare, anche da parte del sistema delle imprese”. Poca preoccupazione invece per la consueta convenzione tra Comune di Crema e Caritas che secondo il presidente del Consiglio cremasco verrà rinnovata in seguito alla votazione di bilancio previsionale prevista per il 4 aprile. Parlando di scelte e oculatezza Agazzi appoggia la Critica mossa da Caritas: “L’amministrazione ha il dovere di stabilire con attenzione le priorità, soprattutto quando la crisi morde e i fondi sono pochi”.
TORAZZI, “POLITICA ASSISTENZIALE SBAGLIATA”
“Prima di tutto non ho i conti della caritas alla mano per valutare quanto abbiano speso bene le loro risorse” commenta deciso il candidato Lega Alberto Torazzi. Secondo il deputato la crisi denunciata dall’associazione cremasca è frutto di una cattiva politica assistenziale: “La nostra società è scoppiata, la mondializzazione che la Caritas ha assecondato forse a seguito di strumentalizzazioni ha portato a sfruttare i fondi in modo sconsiderato – aggiunge Torazzi – ora dovremo cercare di coprire necessità di persone in difficoltà con i soldi che ci sono”. L’uomo del Carroccio punta il dito contro la cultura socio assistenziale italiana, colpevole di “troppa solidarietà”. “Come dimostrano i fatti dilatare ospitalità e spese fa saltare il welfare, dovremmo passare ad una società di tipo anglossassone in cui l’amministrazione pubblica non versa fondi alle associazioni, ma tutto è affidato a privati”. Per quanto riguarda la mancanza di sussidi pubblici Torazzi amplia il discorso su scala nazionale: “Se il problema è la mancanza di fondi pubblici, che la Caritas scenda in piazza e contesti il governo Monti, responsabile dei tagli ai fondi comunali”.
Lidia Gallanti
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