Rete Scuole Crema e la raccolta firme
Oltre 700, per dire no alla chiamata diretta
Martedì presidio sotto il Pirellone
Prosegue con successo la raccolta di firme tra il personale della scuola del cremasco, avviata da Rete Scuole Crema contro la proposta di legge della giunta regionale lombarda, che andrebbe a modificare l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti precari, basato sul sistema delle graduatorie, con l’introduzione della possibilità della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.
PROPOSTA FORMIGONI INACCETTABILE
Inaccettabile secondo Rete Scuole Crema, “la proposta di legge della Giunta Formigoni e l’avallo dato a questo progetto dal ministro Profumo, che si è detto disponibile a sperimentare nuovi modelli di reclutamento”. Per Rete Scuole, non si tratterebbe di misure prese per favorire la crescita, lo sviluppo e l’occupazione, ma di “un modo assolutamente incostituzionale per introdurre la chiamata diretta nelle scuole lombarde ed esautorare il sistema di reclutamento nazionale basato sulle graduatorie provinciali (uniche a garantire trasparenza e merito), limitare la libertà d’insegnamento dei docenti asservendoli a un non ben specificato progetto e patto per lo sviluppo professionale”.
Nonostante le difficoltà incontrate dovute alla frammentazione delle scuole sul territorio cremasco, i dati in possesso di Rete Scuole fanno registrare quota 700 firme, ed all’appello mancano ancora i moduli di alcuni istituti.
MARTEDÌ A MILANO
La mobilitazione di Rete Scuole Crema non si ferma, infatti per protestare contro la chiamata diretta e contro i progetti di regionalizzazione e privatizzazione della scuola pubblica e statale, l’associazione cremasca, parteciperà martedì con una sua delegazione, al presidio regionale sotto il Pirellone dalle 17 alle 20,30, assieme a sindacati, coordinamenti di docenti precari da varie parti della regione e partiti politici di centrosinistra.
i. g.
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