Cronaca

Scompare Agostino Bergomi
ex consigliere comunale di Offanengo:
il ricordo di Romanenghi, Corlazzoli
e del coordinatore del Pd Piloni

“Un gigante buono”, così Feruccio Romanenghi, sindaco di Ricengo, commenta la scomparsa a soli 48 anni di Agostino Bergomi ex consigliere comunale di Offanengo, che per più di 20 anni ha contribuito alla vita politica e sociale offanenghese.
“Personalmente perdo un caro amico – dice Romanenghi – un amico d’infanzia che si è sempre dato da fare per gli altri, una persona squisita”.
Romanenghi racconta che qualche mese prima della malattia, Bergomi, che era anche un militante del Pd, aveva organizzato ad Ombriano una serata a favore dell’Africa e delle iniziative poste in essere dal comitato che ricorda la figura di padre Sandro Pizzi.

UN MAESTRO DI VITA

Per Alex Corlazzoli, capogruppo di Quelli che Offanengo, “Agostino è stato un maestro di vita per molti di noi, un maestro per generazioni diverse – dice Corlazzoli – e noi oggi dobbiamo raccogliere il suo testimone”.
Secondo Corlazzoli, Offanengo deve molto ad Agostino Bergomi, che “oltre ad essere stato impegnato politicamente, si è sempre interessato ai temi del volontariato, con una grande passione per l’Africa. Un uomo – continua Corlazzoli – capace di coniugare la terra al cielo, stava con le mani nell’orto, ma con la testa in altri mondi, l’Africa soprattutto. Sempre con il sorriso e sempre capace di sterzare polemiche e critiche”

RICORDARE LA SUA FIGURA

Secondo Corlazzoli, “Offanengo  deve pensare ad un qualcosa che possa rimanere, che possa riconoscere la figura di Agostino, con lo sguardo soprattutto rivolto ai giovani”.

IL COORDINATORE DEL PD PILONI

Matteo Piloni, coordinatore del Pd, si unisce al dolore per la perdite dell’amico Bergomi. “Agostino – ricorda – era una persona squisita e disponibile. Quando è nato il PD abbiamo lavorato fin da subito per costruire relazioni nei quartieri e lui, ad Ombriano, si è detto subito disponibile. Ad ogni iniziativa nel quartiere, ad ogni banchetto, lui era presente. Fermava tutti, salutava, gli piaceva discutere. Ed era un piacere farlo con lui, anche quando provocava. Era un vero e sincero appassionato, e per questo lo ringrazio”.

Ilario Grazioso

 

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