Cronaca

Alta occupazione e servizi efficienti:
un anno accademico di nuove sfide
per l’Università di Informatica cremasca

– Nella foto il presidente dell’Associazione Industriali della Provincia di Cremona Mario Caldonazzo, l’assessore comunale Laura Zanibelli, l’assessore provinciale Paola Orini, il sindaco di Crema Bruno Bruttomesso, il rettore dell’Università degli Studi di Milano Enrico Decleva, l’assessore regionale Gianni Rossoni, la professoressa Paola Campadelli, il professor Nello Scarabottolo e il direttore del Dipartimento cremasco Vincenzo Piuri.

 

Per l’Università di Crema l’anno accademico 2012-1013 apre sotto il segno del realismo. E’ ciò che emerge dall’intervento del Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Milano Enrico Decleva, ospite d’eccezione alla cerimonia d’inaugurazione che si è tenuta stamattina nell’aula magna del polo di via Bramante. “La sede cremasca è vitruosa, non se ne andrà – commenta rassicurante Decleva – Nonostante il calo di iscrizioni i numeri dimostrano l’efficienza del polo che crea un valore indiscutibile per il territorio e per il mondo dell’istruzione, la sua presenza futura sul territorio non verrà messa in discussione”.

STRUTTURA EFFICIENTE MA POCO SFRUTTATA

La diminuzione di iscritti rilevata negli ultimi anni ha allarmato non poco i responsabili del settore: anche ora che la situazione sembra essersi assestata rimane la preoccupazione per la struttura cremasca che risulta sottoutilizzata rispetto alle potenzialità effettive.  “Il sistema lombardo è uno dei migliori – continua Decleva – Lo scoraggiamento dei giovani nell studio e il conseguente calo di iscrizioni è un problema che va sconfitto soprattutto alla luce della forte domanda di informatici nel mondo del lavoro, un campo che sarà fondamento della società futura”. Un incoraggiamento particolare va alle ragazze, che rappresentano solo una piccola fetta degli utenti dell’università di informatica che spesso è associata ad una fruizione prettamente maschile.

SPAZI E SERVIZI DELL’UNIVERSITA’ DI CREMA

La sede è stata sistemata di recente: ora offre dieci aule con supporti tecnologici, un’aula magna polifunzionale, laboratori, biblioteca e segreteria didattica per gli studenti. Il personale non manca: 23 assunti a tempo indeterminato, di cui 9 tra docenti e associati e 14 ricercatori, 34 a tempo determinato, 15 per il personale tecnico e amministrativo e altri 15 impiegati provenienti dal settore esterno.

I LAUREATI E GLI OCCUPATI

Il settore informatico rimane uno dei più ricercati nel mercato del lavoro proprio per la crescita della tecnologia e dell’informatizzazione all’interno delle aziende. Lo confermano i dati raccolti con una ricerca sui laureati del 2009: a livello nazionale la percentuale di occupati nel settore supera il 90 per cento, con salari superiori in media di 100 euro rispetto a quelli dei coetanei impiegati in altri rami. Il polo cremasco si colloca ancora più in alto con un 93,8 per cento di ragazzi che trova lavoro ad un anno dalla laurea triennale, ma il top si raggiunge con la specialistica:  il 100 per cento dei ragazzi che hanno continuato gli studi infatti ha trovato un impiego nei dodici mesi successivi alla laurea.

RICERCA E FONDI

I finanziamenti per la ricerca sono stabili sul milione di euro all’anno, provenienti da progetti della Comunità Europea o da contributi di aziende nazionali o internazionali; la cifra corrisponde circa al 50 per cento di quanto l’ateneo investe nella ricerca, con particolare attenzione al settore dei servizi, della sicurezza delle reti e dell’informatica industriale. Le attività svolte si traducono in pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, convegni, attività di formazione e supporto e seminari.

UNIVERSITA’, ISTITUZIONI E IMPRESA: UNA SINERGIA NECESSARIA

“L’università cremasca è un elemento importante proprio perché altamente spendibile nel tessuto delle piccole e medie imprese alla base della nostra economia territoriale” commenta l’assessore regionale Gianni Rossoni che con il sindaco cremasco Bruno Bruttomesso esprime la necessità di rendere l’università parte del sistema territoriale. Parlando di crisi occupazionale interviengono l’assessore provinciale Paola Orini e l’assessore comunale all’istruzione Laura Zanibelli, che sottolineano l’importanza di creare una sinergia tra università, mondo del lavoro e mondo economico-aziendale necessaria per lo sviluppo territoriale. Al tavolo di conferenza è presente anche il dottor Mario Caldonazzo, presidente dell’Associazione Industriali della Provincia di Cremona: “Il capitale umano è la nostra materia prima, e come tale va valorizzato con una cultura del lavoro che permetta di ritrovare occupabilità soprattutto per i giovani, che secondo i dati nazionali rilevati lo scorso mese si attesta al 31,1%”. A concludere la cerimonia d’inaugurazione è il direttore del dipartimento cremasco Vincenzo Piuri: “L’Università non è ospite, ma parte integrante del territorio e del nostro sistema produttivo presente e futuro”.

Lidia Gallanti

 

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