Politica

Una Lega viva e pulsante
accoglie Roberto Maroni
al Cittanova: più di 300
tra militanti e simpatizzanti,
molti i cremaschi presenti

– Foto Francesco Sessa

“Un bagno di leghismo”, per usare le parole del vicepresidente della Provincia, Federico Lena. E il colpo d’occhio, nella sala di Palazzo Cittanova, a Cremona, gli ha dato ragione: più di trecento i militanti e simpatizzanti della Lega che dalle 21 di lunedì sono venuti a sentire l’ex ministro Roberto Maroni.
E’ una Lega viva e pulsante, quella che si è vista al Cittanova, una Lega che ha con Maroni un feeling davvero speciale, profondo. La scenografia, d’altra parte, era quella tipica dei lumbard: bandiere, sciarpe, filmati da Pontida proiettati sullo sfondo, con Bossi e Maroni sul palco davanti al prato caro ai legisti. Un lungo applauso ha sottolineato il passaggio del filmato in cui Maroni lancia il suo slogan: “Siamo un popolo di barbari, ma di barbari sognanti”.

Arrivato verso le 21, l’ex ministro si è concesso ai cronisti. “I galloni da capitano? Io? – ha risposto a chi gli ha chiesto se sia pronto a prendere le redini del partito -. Ma per piacere, io faccio gioco di squadra. Contribuisco nel mio piccolo all’aumento dei consensi della Lega, aumento che è una costante”.
Tranciante sul ruolo di opposizione che la Lega si sta ritagliando un po’ ovunque: “Sono nella Lega da tanti anni, mi trovo benissimo a fare battaglie. Abbiamo un percorso strategico e il nostro obiettivo è il federalismo. E poi diciamo che adesso sto meglio, ho più tempo libero e non devo occuparmi dei NoTav”.
Riguardo alle politiche del 2013, l’ex ministro ha colto l’occasione per una stoccata al Pdl e al Pd. “La Lega ci sarà di certo – ha detto -. Il Pdl cambia nome e non solo, il Pd ogni candidatura che fa perde… Se va avanti così lo chiameremo il caro estinto. Noi ci saremo, vedremo che compagnia ci sarà”.

Un lungo applauso ha accolto l’ex ministro al suo ingresso al Cittanova, dove cori di “secessione” e “Padania libera” hanno aggiunto colore alla serata.
Al tavolo con Maroni, il vicesegretario Alessandro Carpani, l’onorevole Silvana Comaroli, il vicepresidente Federico Lena e il sindaco di Soncino Francesco Pedretti. Da Carpani, in apertura di serata, la proposta per l’unificazione delle federazioni provinciali di Cremona e Crema della Lega. “Se dovessi avere un segretario cremasco non ci vedrei niente di male”, ha detto raccogliendo l’applauso dei presenti.
Giunto direttamente da Milano, dove ha partecipato al direttivo nazionale che ha espulso Alquati e Demicheli, il segretario provinciale Simone Bossi ha fatto il suo ingresso in leggero ritardo. In ritardo, ma con una comunicazione: “Da stasera abbiamo tagliato il piccolo cordone che ci teneva legati a Perri. Da stasera è ufficiale”.
Anche in questo caso, il popolo della Lega ha risposto con un applauso.

 

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