Chiusura dell’IPC Cleaning di Vaiano
Incontro tra Provincia, azienda e sindacati
I lavoratori: “Dateci una mano”
Un incontro incoraggiante, quello di questo pomeriggio, presso il Palazzo della Provincia, tra sindacati, rappresentanti aziendali della IPC Cleaning (ex Faip) di Vaiano Cremasco, associazione industriali, amministratori locali, dal comune di Vaiano, all’amministrazione provinciale, con in testa il presidente Massimiliano Salini.
Purtroppo, per le 114 famiglie interessate, la prospettiva chiusura dello stabilimento è una certezza, ma almeno, si sta cercando di attivare le strategie possibili, per prolungare gli ammortizzatori sociali e cercare nuove ricollocazioni.
NUOVO INCONTRO IL 12 MARZO
Si terrà lunedì 12 marzo, un nuovo incontro tra i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil e azienda, per approfondire l’intricata vicenda riguardante gli ammortizzatori sociali.
Attualmente fino al 31 ottobre, c’è la cassa integrazione straordinaria, ma si cercherà di capire se sia possibile una trasformazione dello stesso strumento, motivandolo con la cessazione dell’attività produttiva, il che renderebbe prorogabile di un ulteriore anno la cassa, fermo restando il requisito della ricollocazione al termine del primo anno, del 30% dei lavoratori.
Oppure, perseguire l’opzione della cassa in deroga, sempre che ci sia la possibilità di rendere concreta questa scelta.
IL SINDACATO
Anche per Massimiliano Bosio della Fiom Cgil, l’esito dell’incontro è incoraggiante: “Il 12 ci sarà il tavolo sindacale, dove si discuterà di ammortizzatori sociali e di possibile nuova apertura della mobilità – dice Bosio – e successivamente un nuovo incontro con gli amministratori locali”.
Positiva secondo il sindacalista della Fiom, la posizione manifestata dalla Provincia “che ha chiesto all’azienda di fare la sua parte”.
LA PROVINCIA
“Incontro proficuo” secondo l’assessore provinciale al Lavoro Paola Orini, che precisa come ora debba essere approfondito il tema riguardante la scelta del tipo di ammortizzatori sociali, cassa in deroga o straordinaria.
“La Provincia sarà impegnata sul fronte dei percorsi di ricollocazione e di riqualificazione – dice la Orini, sottolineando come oggi – si è registrata la collaborazione da parte di tutti”.
LA VOCE DEI LAVORATORI
Ad attendere i colleghi della Rsu, impegnati nella riunione con amministratori e azienda, una rappresentanza dei lavoratori della IPC, uniti da un unico obiettivo: “La priorità è il posto di lavoro” dicono in coro, esprimendo molte preoccupazioni sul futuro e sulla situazione generale nel cremasco.
Nei volti dei lavoratori, rabbia e consapevolezza, per l’assoluta incertezza che caratterizza il prossimo futuro e le scelte imposte dal bilancio domestico.
Dicono Walter, Mario e Angelo: “Gran parte di noi, sono in azienda da oltre 20 anni, l’abbiamo fatta crescere, attraverso il lavoro quotidiano, i periodi di turni e questo è il ringraziamento”.
Patrizia invece è una delle tante donne che lavorano in IPC (circa 60 unità):
“Da 23 anni era casa mia, dalle 7 alle 20. Una vita al servizio dell’azienda, ora distribuendo questi volantini – conclude Patrizia – mi chiedo se non sarebbe più utile distribuire i nostri curriculum, anche perché, per molti di noi l’età della pensione è lontana”.
Ilario Grazioso
IL VOLANTINO DEI LAVORATORI
Ai cittadini dei comuni cremaschi
LA FAIP CHIUDE
Ci rivolgiamo a Voi cittadini per mettervi a conoscenza della drammatica situazione che stiamo vivendo.
Da anni siamo nel territorio e ci siamo spesi con tutte le nostre forze, come ogni lavoratore di qualsiasi azienda del resto, per dare lustro alla Faip e per guadagnarci quanto è necessario per vivere e per fare crescere le nostre famiglie.
La crisi, scelte probabilmente sbagliate, clienti che hanno deciso di andare in paesi dove la manodopera ha un costo bassissimo, hanno piano piano smantellato le nostre certezze e creato nubi oscure sull’orizzonte del nostro futuro.
L’azienda ci ha demolito senza preoccuparsi del possibile danno che creava!
Ciò in cui avevamo creduto con il passare del tempo si è sciolto come neve al sole.
La Faip chiude, non è più possibile andare avanti.
Dopo anni di ammortizzatori sociali, dal 2008 ad oggi, e continui tentativi per riacquisire quella stabilità e certezza, anche a ranghi ridotti, l’azienda se ne va portandosi via le nostre speranze, affossando la nostra dignità di lavoratori.
Giovedì 23 febbraio si è svolto un incontro tecnico in provincia dove si è iniziato un percorso di verifica sugli ammortizzatori sociali ancora a disposizione e si è promosso l’utilizzo di percorsi di formazione per la nostra ricollocazione.
Vi chiediamo solidarietà, ma soprattutto dateci una mano per potere lavorare; l’area può essere riqualificata e attraverso incentivazioni che possono essere promosse dalle istituzioni pensiamo sia possibile aver aziende che investono nel territorio, dando a noi ed a tutti i lavoratori nelle nostre condizioni, una nuova possibilità.
Ci auspichiamo che le aziende già presenti a Vaiano possano valutare possibili assunzioni, meno precarie e decisamente più gratificanti.