“Sogno di una notte di mezza estate”
i comici di Zelig portano al San Domenico
uno Shakespeare in versione cabaret
Sentimenti, equivoci, destino e magia si intrecciano ancora una volta nella trama di “Sogno di una notte di mezza estate”, che sabato sera è tornato al Teatro San Domenico in una veste tutta nuova. Uno dei testi shakespeariani più amati viene riletto in chiave moderna e dato in pasto alla creatività di Gioele Dix, che pur rimanendo fedele al plot originale rimescola i canoni classici con la moderna comicità data da uno stile scanzonato che non scivola nel banale, per una sfida teatrale vinta a suon di applausi e risate.
SETTE COMICI PER IL BARDO
i comici di Zelig portano al San Domenico
uno Shakespeare in versione cabaret" alt="" width="150" height="150" />Per i personaggi Gioele Dix ha scelto una compagnia di giovani comici presi in prestito dal palco di Zelig: così Corrado Nuzzo e Maria di Biase spogliano i panni della coppia “Cos’avrà voluto dire?” per vestire sia quelli degli sposi Ippolita e Lisandro che quelli dei tormentati Titania e Snug. Sempre dagli schermi tv si staccano Alessandro Betti e Maurizio Lastrico nel ruolo dei giovani amanti con Marta Zoboli e Katia Follesa, mentre condurre le fila della trama c’è l’incredibile voce di Petra Magoni, buffo Puck pronto a mescolare le carte e fare il gioco creato dalla fantaasia del Bardo sulle note del contrabbasso di Ferruccio Spinetti, testimone silenzioso e talvolta importunato dagli esuberanti attori.
TRA SHAKESPEARE E CABARET
Sullo sfondo Il tutto si racchiude nella cornice delle strampalate performances della compagnia di attori ingaggiati per il matrimonio del duca di Atene e della regina delle Amazzoni, che presta il braccio a divertenti momenti di cabaret in pieno stile Zelig, che ridimensiona e sdrammatizza il testo shakespeariano.La coreografia riproduce uno scalcinato locale di nome “Dream” alle spalle del quale si estende la famigerata foresta fatta di qualche foglia e molta immaginazione, mentre i costumi, sobri per i ruoli canonici del dramma, assumono forme e tinte improbabili durante gli sketch di contorno.
l.g.
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