M3 fino a Paullo, il Pd rilancia
Alloni: “Tavolo urgente per definire
il piano finanziario e passare
alla fase di realizzazione”
Expo 2015, anche la Tem in ritardo
Prolungamento della M3 fino a Paullo, in Regione il Pd rilancia il tema. Lo fa a margine dell’esito della Commissione che si è riunita ieri al Pirellone. Al centro dell’assemblea, la risposta data dall’assessore Raffaele Cattaneo a un’interrogazione presentata da Agostino Alloni, Fabrizio Santantonio e Franco Mirabelli. Dalle parole di Cattaneo emerge come la Tem, la tangenziale esterna milanese, non sarà pronta in tempo per l’inizio di Expo 2015, ma, nella migliore delle ipotesi, la sua operatività arriverà solo tre mesi dopo quella data.
Altra novità riguarda l’inesistenza di un impegno economico per la realizzazione di opere fondamentali per completare il quadro della mobilità legata alla realizzazione della Tem, ovvero il prolungamento delle linee M2 e M3 della metropolitana milanese. E soprattutto la M3 ha ricadute dirette sulla mobilità nel cremasco.
“È molto importante – osserva Alloni – che si faccia ogni sforzo per essere pronti con la Tangenziale esterna in tempo per Expo 2015, e non solo con il tracciato autostradale. La Tem si potrà considerare completa quando sarà ultimato l’intero quadro della mobilità, come chiesto dai comuni che hanno dato a questa condizione via libera al progetto. Si tratta delle opere ferroviarie, del completamento della riqualificazione della Paullese e del prolungamento delle due linee della metropolitana”. In merito a queste ultime Alloni sottolinea che “Atm ha già definito il progetto definitivo. Le opere accessorie della Tem possono peraltro concorrere ad utilizzare quei nove miliardi di euro di risorse che Monti ha ottenuto dall’Europa anche per opere di mobilità sostenibile, ma perché ciò accada occorre che i soggetti interessati si candidino ad ottenere quei fondi sottoponendo al Governo progetti già cantierabili. Per questo è necessaria una convocazione urgente di un tavolo tecnico istituzionale perché tutti i soggetti coinvolti definiscano il piano finanziario e quanto serve per passare dal progetto alla realizzazione”.
Sul fronte delle infrastruttre va meglio alla Brebemi, che proprio ieri ha ottenuto un finanziamento ponte dell’ammontare di 564 milioni di euro.
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