Economia

L’Ipc Cleaning ammaina bandiera
Entro l’anno l’azienda di Vaiano
chiuderà i battenti:
114 persone senza lavoro

Chiusura. L’incubo che da tempo sta facendo passare delle brutte notti a sindacati e lavoratori dell’Ipc Cleaning di Vaiano Cremasco purtroppo sembra essersi avverato: a fine anno la multinazionale chiuderà il sito cremasco lasciando senza lavoro i 114 dipendenti ancora in forza. Che i problemi per l’azienda fossero seri è un fatto ormai noto a tutti, tanto che già da tempo le parti sindacali Omar Cattaneo, segretario della Fim Cisl e Giuseppe Foroni della Fiom Cgil si erano attivate. Fino all’ultimo il sindacato e l’azienda stavano provando a mantenere in vita il sito, cercando di attestare la produzione su 40 persone in azienda. Ma purtroppo per via delle condizioni deboli del mercato, l’intenzione dichiarata da Bosch di dismettere la produzione del semiprofessionali ritirando i progetti di sviluppo, per l’azienda è divento impossibile dare garanzie ai sindacalisti sul futuro impiego anche di soli 40 dipendenti. A confermarlo è il sindacalista della Fim Cisl, Cattaneo che dopo lo sciopero dichiarato immediatamente ieri pomeriggio, oggi ha incontrato con il collega della Fiom i dipendenti per illustrare la drammatica, ma attesa, situazione dell’azienda. “La chiusura è prevista per il 31 dicembre 2012, in quanto fino a marzo o aprile c’è la possibilità per una quarantina di persone di essere presenti in azienda, e poi si aprirà la cassa integrazione straordinaria a zero ore. L’azienda ha già fatto una valutazione presso il ministero e ci sarebbe la possibilità di riconvertire la cassa già in essere, cambiando la motivazione della richiesta, in modo da prolungarla per due anni”.

Ma sindacati e lavoratori non se ne staranno con le mani in mano attendendo impassibili la chiusura. Se da un lato è stata valutata la possibilità di ricollocare tre o quattro dipendenti nel commerciale a Portogruaro, uno in produzione, due a Reggio Emilia (situazione del mercato permettendo) e nove alla Soteco di Castelverde, per il resto è aperta la discussione con l’azienda, la Provincia e il comune di Vaiano Cremasco. “Non solo come Fim e Fiom, ma anche come Cisl e Cgil, abbiamo chiesto un incontro al più presto e siamo pronti con i lavoratori a bloccare la Paullese se i tempi dovessero dilatarsi. In attesa di questo incontro seppure con tutti i malumori i dipendenti continueranno a lavorare”, spiega il segretario della Fim Cisl.

 

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