Politica

Dopo i nuovi scandali in Regione,
Formigoni non si dimette ma dice
che non si ricandiderà più
a presidente della Lombardia

Il governatore resiste alle richieste di dimissioni, con la benedizione della Lega e di Alfano: “Caso personale, non politico”. Ma questa mattina a sorpresa l’annuncio. Alle elezioni regionali del 2015, “non mi ricandiderò: sono al 16/o anno, completerò questa legislatura e poi ragioneremo insieme se ci saranno altri incarichi. Sono a disposizione del mio partito”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Roberto Formigoni a Maurizio Belpietro durante una trasmissione  su Canale 5. “Sono molto soddisfatto di quello che ho potuto fare in questi anni – ha aggiunto Formigoni – cioè modernizzare la Lombardia e di portarla al livello dei migliori stati europei. Non ambisco ad altro”.
“Il caso di Ponzoni riguarda la sua attività imprenditoriale, ed è quindi qualche cosa completamente all’esterno dell’attività in Regione. Le responsabilità sono personali, non si vede come si possa spostare la vicenda sul piano politico chiedendo le dimissioni della giunta che si regola su una maggioranza solida e compatta”, ha detto ancora Formigoni . “Se le accuse a Ponzoni e Nicoli Cristiani  verranno confermate – ha aggiunto il presidente della Regione Lombardia – sono fatti molto gravi che attengono alla responsabilità personale di queste persone. Nessuno è membro di giunta, lo sono stati in passato e in quel caso non gli è stato contestato nulla. Non a caso, forse, e lo sottolineo con una certa malizia, dal 2010 non sono più membri di giunta perché questa è stata una mia decisione”.
“Probabilmente è stato un errore ricandidarli nelle elezioni regionali 2010”
ma “se le accuse verranno confermate, c’è stato un abbaglio anche da parte dei cittadini che li hanno votati”.

 

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