Il Mondo si racconta a La Stampa
Sconfitto il male si torna a parlare
di calcio e della vita
Il Mondo torna a parlare di calcio e della sua partita più importante, contro un avversario particolare che lo ha impegnato nel corso dei mesi scorsi. Lo fa in un’intervista pubblicata oggi su “La Stampa”, per commentare la gara che si disputerà domani tra due sue ex squadre, il Toro e l’Albinoleffe.
IL RACCONTO DELLA MALATTIA
Nell’intervista pubblicata sul quotidiano torinese, emerge un Emiliano Mondonico che parla di calcio a 360 gradi, ma si sofferma inevitabilmente sulla malattia che ha affrontato e superato nel corso dell’anno appena trascorso.
“Il mio migliore amico – dice al giornalista Gianluca Oddenino -, è stato il calcio e il mio valore di riferimento la possibilità di lottare per la salvezza dell’Albinoleffe. Arrivare ai playout di giugno significava ritardare di 15 giorni il mio ricovero per la nuova operazione. Il dottore mi aveva detto che era un tumore lento ed io ero contento perché così potevo ancora stare in campo”.
LA NOTTE IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE
Il tecnico di Rivolta d’Adda, da tempo impegnato anche in iniziative a carattere sociale nel paese dell’alto cremasco, in tanti anni di carriera ha girato mezza Italia, lasciando ovunque il suo marchio di fabbrica, da Cremona a Torino, da Bergamo a Firenze, fino al profondo sud con il Cosenza, ma ai più resta indelebile la sua immagine con la sedia alzata, in occasione della finale Uefa del 1992, in segno di protesta per un rigore non concesso al suo Toro. Questo, fino a un anno fa, quando a costringerlo a lasciare la panchina non fu una sconfitta o un contrasto con il presidente di turno, ma la terribile malattia che lo ha colpito. A distanza di un anno, le terapie e gli interventi chirurgici hanno restituito alla vita e al calcio, una persona ora pronta a rientrare in panca, che parla dell’affetto che ha ricevuto in questi mesi da parte di tante persone e che all’interrogativo posto Oddenino, rispetto al fatto di sentirsi guarito dalla malattia, conclude: “Pensi al domani e non al dopodomani, apprezzando il primo sole del giorno perché di notte la compagnia è difficile”.
i. g.