Politica

“Bilancio, basta tassare i cremaschi”
Giunta, Borghetti dà battaglia:
tagliare servizi sociali e manutenzioni

Sì ad ulteriori tagli ai servizi, no ad un sensibile aumento dell’addizionale Irpef e al rincaro dell’Imu sulla seconda casa. Maurizio Borghetti in materia di Bilancio ha le idee chiare. Tagliato il “tagliabile”, l’amministrazione cittadina è chiamata in queste ore a scegliere la strategia utile per reperire altri 1,4 milioni di euro: tassare i cremaschi o sforbiciare anche quei settori, come i servizi sociali, al momento ancora integri nei loro budget rispetto agli anni passati?

PRONTO A DARE BATTAGLIA

L’assessore al Commercio e allo Sport, sul tema è pronto a dare battaglia. Le sue ragioni sono riportate anche in una lettera aperta inviata in mattinata. “Il presidente del Consiglio Monti raccomanda ai Comuni rigore per le spese non obbligatorie e inderogabili, dopo aver stabilito le regole con la manovra Finanziaria approvata dal Parlamento – osserva Borghetti -. Il Presidente della Repubblica Napolitano ritiene ineludibile una profonda e accurata riduzione e selezione della spesa pubblica rifondando motivazioni, obiettivi e limiti della spesa sociale. Non è questo, a mio avviso, il momento di perdersi in discussioni su ciò che sia giusto o sbagliato: se la politica nazionale (di ogni simbolo e colore) avesse avuto la forza di determinare scelte diverse lo avrebbe potuto fare”.

LA STANGATA D’INVERNO

La realtà invece, prosegue Borghetti, racconta di aumenti dell’addizionale Irpef regionale, della benzina, della luce e del gas che fra qualche mese graveranno sulle spalle dei nuclei familiari. Stesso discorso vale rendite catastali degli immobili urbani, incrementi dell’imposta provinciale sulla RC auto, ripristino dell’Ici (ora Imu) sulla prima casa. Sarebbero accettabili – interrgoa l’assessore -, ulteriori manovre di ‘prelievo’ dei Comuni senza che questi non abbiano prima effettuato i tagli di tutte le “spese non obbligatorie e inderogabili”? La risposta è quasi pleonastica. Purtroppo, però, come si può rilevare tecnicamente in base alle norme della manovra finanziaria, non sarà possibile per moltissimi Comuni, pur tagliando tutto il tagliabile, mantenere livello e quantità dei servizi (compresi quelli non obbligatori) senza agire sulla leva delle maggiori entrate che la stessa manovra consente (essenzialmente addizionale Irpef  comunale e Imu). Poiché ogni ‘servizio’ o ‘attività’ pubblica comporta quasi inevitabilmente una spesa, credo che i cittadini oggi non abbiano molti dubbi (o scelta) tra pagare più tasse o rinunciarne a qualcuno o qualcuna, anche perché per la maggior parte di loro il problema diventerà sempre più concretamente come coniugare il reddito con le necessità per arrivare alla fine del mese, sostenendo gli eventuali impegni già presi”.

LA RICETTA PER LA CITTA’

La ricetta per Crema proposta da Borghetti, e non condivisa, al momento, da tutti nella squadra di governo della città, è riconsiderare attentamente le spese per i servizi. “Faccio riferimento al settore lavori pubblici – conclude l’assessore -, dove qualche manutenzione in meno permetterebbe di risparmiare denaro; ma anche ai servizi sociali. Prendiamo, ad esempio, i 450 mila euro erogati al servizio di assistenza domiciliare. Sono davvero tutti soldi spesi per aiutare gli indigenti, oppure è possibile contenere una parte di uscite? Personalmente credo vi sia lo spazio per rimodulare molte attività”. Il quadro è indubbiamente critico e qualsiasi sia la decisione, non sarà adottata a costo zero per i cremaschi.

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