Politica

New.Co, il fronte del No
alla ricerca di una linea comune
Allo studio un documento politico

Un’ora e mezza nella sede della Lega Nord, in via Tensini, a discutere di un percorso alternativo alla New.Co ‘pesante’. Al tavolo: il segretario provinciale del Carroccio Angelo Barbati, i delegati di Obiettivo Crema Emilio Chiodo e Luigi Doldi, il segretario dell’Udc Martino Boschiroli, Federico Pesadori del Popolo della Libertà e una delegazione delle minoranze capitanata dal coordinatore del Partito Democratico Matteo Piloni e dal capogruppo dei Verdi Gianemilio Ardigò. Insomma, una riunione politica che ha coinvolto tutti i partiti presenti in consiglio comunale, salvo il Pdl (con l’eccezione Pesadori).

ALLO STUDIO UN DOCUMENTO POLITICO

Alla fine della discussione nessuna decisione, ma la medesima convinzione d’inizio serata: la procedura che sta portando al varo della nuova società mista pubblico-privato cui affidare la gestione dei rifiuti va corretta. La contrarietà di fondo alla New.Co ‘pesante’, se davvero saranno questi i rapporti di forza anche all’interno dell’aula e non solo negli incontri di approfondimento, in seno all’assemblea cittadina potrebbe sfondare il muro del 50 percento, costringendo di fatto l’assemblea dei sindaci di Scrp a ripensare la strategia. Per questa ragione non è escluso che già nella prossima riunione, in programma subito dopo Capodanno, il nucleo dei perplessi darà vita ad un documento politico basato proprio sugli elementi fondanti di questa auspicata nuova strategia.

I COMUNI CHE HANNO DELIBERATO

Al di là delle questioni tecniche, resta la complessità della vicenda politica. In questo momento la delibera che affida il mandato ad Scrp di costituire la nuova società è stata adottata dal 40 percento dei comuni del territorio. Il Sì è già stato espresso da: Agnadello, Camisano, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Castel Gabbiano, Castelleone, Chieve, Credera Rubbiano, Dovera, Formigara, Genivolta, Izano, Madignano, Moscazzano, Offanengo, Pieranica, Quintano, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Salvirola, Spino d’Adda, Ticengo, Torlino Vimercati, Vaiano Cremasco, Vailate. Altri, come Capergnanica e Soncino, entrambi a guida leghista, si apprestano a farlo.

Pandino e Rivolta d’Adda, invece, già da tempo hanno comunicato l’intenzione di procedere in modo autonomo.

A CREMA NUMERI IN BILICO

È innegabile che l’eventuale No di Crema cambierebbe radicalmente lo scenario, bloccando l’intero processo in atto. I prossimi giorni saranno dunque fondamentali per capire il reale atteggiamento che terranno in aula coloro che al momento sono molto critici nei confronti dell’operazione. E non è così scontato che la delibera venga discussa entro la prima metà di gennaio.

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