Sport

Calcioscommesse senza frontiere,
al via gli interrogatori degli arrestati
Indagato il gialloblù Inacio Joelson
Trovato il computer di Doni
Vicenda Minias: sospetti su Gervasoni

L’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, è finito nelle carte del secondo capitolo dell’inchiesta sul calcioscommesse con ulteriori conferme che hanno portato a indicarlo come parte dell’organizzazione colpita nel giugno scorso (nella quale viene inserito dagli investigatori anche la vecchia gloria della serie A Giuseppe Signori). E’ finito in carcere, e nell’ordinanza di sparla anche di un tentativo di inquinamento delle prove, con il progetto di manomissione in modalità remota dell’iPhone di Nicola Santoni (arrestato questa mattina) nelle mani della polizia postale dopo il sequestro dei mesi scorsi (i due ne parlano in una conversazione intercettata nella quale Doni, che usa il telefono di un’altra persona per precauzione, domanda “Fantozzi, è lei?” e dice a Santoni di “fare il falsetto” per camuffare la voce). Doni avrebbe inoltre cercato di fuggire all’alba all’arrivo dei poliziotti: ma il “dribbling”, con il tentativo di raggiungere il garage, non è andato a buon fine.

IL COINVOLGIMENTO DI DONI, SANTONI E BENFENATI

Sia Doni che Santoni, oltre ad Antonio Benfenati, sono finiti in carcere e sono ritenuti parte dell’associazione scoperta con la prima tranche di indagine. Avrebbero influenzato i risultati di Ascoli-Atalanta del 12.3.2011; Atalanta-Piacenza del 19.3.2011 e Padova-Atalanta del 26.3.2011. In particolare Doni, viene riportato nell’ordinanza del gip Guido Salvini, “agendo, anche per conto di imprecisati dirigenti della squadra, che aspirava alla promozione in serie A, utilizzando il supporto costante di un suo ‘gruppo di Cervia’, capeggiato dal Benfenati, che gli consentiva di intrattenere solo indirettamente rapporti illeciti compromettenti inerenti alla manipolazione delle partite, interferiva, o cercava di interferire, con interventi anche corruttivi, anche al fine di procurarsi illegittimamente i proventi delle scommesse, sui risultati di molteplici partite della sua squadra, tra le quali le tre partite sopra indicate”. Inoltre avrebbe avuto “un atteggiamento minaccioso con l’obiettivo di far tacere Nicola Santoni perché avrebbe rivelato il sistema del calcio scommesse”. Per lui e per gli altri arrestati il divieto di colloquio con i legali per cinque giorni, disposto dal gip.

IL VERTICE A SINGAPORE

“L’alterazione dei risultati delle partite ottenuta operando a diversi livelli in vari paesi, trasforma il sistema delle competizioni sportive in un meccanismo che unisce corruzione a una sorta di insider trading”. Viene affermato nell’ordinanza contro l’organizzazione internazionale colpita con il secondo capitolo dell’operazione sul calcioscommesse. Vertice a Singapore (a capo Eng Tan Seet, detto ‘Dan’), braccio operativo costituito da un gruppo slavo e giocatori ed ex giocatori compiacenti. Diciassette ordinanze di custodia cautelare in carcere. Gli arrestati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

LA ‘GOLA PROFONDA’ IN FINLANDIA, I SOSPETTI SULL’ALBINOLEFFE E I REFERENTI IN ITALIA

Nel nuovo filone sono state importanti le informazioni fornite grazie da un uomo di Singapore,  Wilson Ray Perumal, arrestato in Finlandia per una vicenda di incontri di calcio manipolati, così come quelle riferite da un soggetto in carcere in Germania. Società di calcio finlandesi sarebbero state addirittura infiltrate dall’organizzazione e avvicinamenti simili, secondo le dichiarazioni Ray Perumal, ci sarebbero stati con l’Albinoleffe (serie B), le cui gare sarebbero state truccate nel 2009. Sono accusati di far parte del gruppo criminale Carlo Gervasoni (ex Cremo e ora al Piacenza, ma sospeso dall’attività agonistica come Doni dopo le decisioni della giustizia sportiva arrivate a seguito dell’operazione ‘Last Bet’ di giugno), Filippo Carobbio (dello Spezia), Alessandro Zamperini (ex calciatore di serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (vecchia conoscenza di Parma, Vicenza, Inter e Roma). Indicati come referenti in Italia dell’organizzazione transnazionale. Un macedone è stato arrestato ad Atene, di ritorno da Singapore (il 28enne macedone Rade Trajkovski). Per altri sono state avviate le procedure internazionali finalizzate all’arresto.

LA VICENDA MINIAS E I SOSPETTI SU GERVASONI (AGGIORNAMENTO)

Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Guido Salvini dedica alcune pagine ai per delineare le singole figure coinvolte nell’inchiesta. In una di queste parti, quella riservata all’ex Cremonese e poi giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni, riemerge la vicenda del Minias, l’ansiolitico che secondo l’accusa del primo troncone dell’inchiesta l’ex portiere grigiorosso Marco Paoloni ha utilizzato per drogare i compagni in occasione di Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010.

Anche Gervasoni aveva ingerito il Minias e nel rincasare dall’incontro con la Paganese era stato vittima di un incidente stradale. Ma nelle carte c’è il sospetto che sia stato tutto una messa in scena. Viene riportato nell’ordinanza di Salvini: “Gervasoni è formalmente persona offesa con riferimento al noto episodio dell’’avvelenamento’ della squadra della Cremonese in occasione dell’incontro con la Paganese, oggetto di manipolazione da parte dello stesso Paoloni di Erodiani e Pirani. Anzi, il soggetto è stato addirittura coinvolto in un incidente stradale apparentemente determinato dal suo stato alterato. In realtà vi sono molti elementi che fanno ritenere che l’incidente in questione sia una messa in scena di Gervasoni già coinvolto nell’attività illecita di manipolazione delle partite con Paoloni, probabilmente per prendere le distanze da quanto emerso”. Passaggio che più avanti prosegue: “Ben può ipotizzarsi infatti che, ad esempio, Carlo Gervasoni, in occasione della partita Cremonese–Paganese abbia ingerito volontariamente il liquido in cui si trovava la sostanza psicoattiva, e cioè il Minias, magari in un momento successivo rispetto agli altri giocatori o alla partita, in modo tale da precostituirsi un alibi, avvalorato dall’incidente stradale, qualora gli accertamenti sia interni alla squadra sia della Polizia giudiziaria fossero stati particolarmente approfonditi e lo avessere messo a rischio anche in ragione del suo stretto rapporto di amicizia con Paoloni”.

“Che vi fosse un rapporto assai sospetto tra Paoloni e Gervasoni – si va avanti – e cioè che tra i due, che fino a poco tempo prima potevano parlarsi apertamente nello stesso condominio (entrambi a Cremona abitavano in via Bergamo, ndr) o sui campi di calcio, che ci fossero conversazioni con linguaggio criptico, lo desumiamo anche da alcune intercettazioni di quel periodo: nelle date 9 e 10 Febbraio 2011 erano state intercettate una serie di comunicazioni di rilevante interesse investigativo che di seguito vengono indicate”.

Ancora: “Alle ore 17,38 del 9 Febbraio 2011, al termine di una conversazione intercorsa tra i due indagati, nella cui parte iniziale di altro non si parlava se non di convenevoli, Paoloni Marco aveva chiesto al proprio interlocutore se, in riferimento ad una questione della quale avevano già parlato, ‘fosse intenzionato a venire la Domenica prossima alla festa organizzata per la figlia Giulia’. iova evidenziare che già di per sé la richiesta non poteva avere alcuna possibilità di effettiva realizzazione in quanto i due calciatori sarebbero stati entrambi impegnati negli incontri programmati delle loro rispettive squadre nell’imminente fine settimana. In secondo luogo si era tempestivamente accertato che il compleanno della figlia del Paoloni, Giulia, ricorreva il giorno 8 Giugno; pertanto, tale richiesta era subito sembrata alquanto singolare e prematura”.

Infine: “Il servizio di intercettazione aveva inoltre evidenziato che per l’imminente partita nella quale sarebbe stato impegnato il portiere Paoloni Marco, Benevento–Viareggio, programmata per 13 Febbraio 2011, il medesimo ed altri indagati (…) avevano posto in essere interferenze affinché la partita si concludesse con il raggiungimento dell’over, cosa effettivamente poi concretizzatasi. La richiesta di partecipazione alla festa pertanto non poteva essere interpretata in altro modo che in una proposta di partecipazione all’illecita ‘combine'”.

INDAGATO L’ATTACCANTE INACIO JOELSON, EX CREMO E ORA AL PERGO (AGGIORNAMENTO)

Nell’inchiesta risulta indagato anche l’attaccante brasiliano Josè Inacio Joelson, ex Cremo in forza al Pergo. Sarebbe coinvolto in manipolazioni che hanno avuto per oggetto partite del Grosseto nel campionato 2009/2010 (sua squadra a quel tempo).

L’IMPORTANZA DI INTERCETTAZIONI E APPOSTAMENTI

Molte sono le intercettazioni finite nell’inchiesta. Ma non solo su questo si fonda il quadro accusatorio. Ci sono gli appostamenti e ci sono le verifiche sulle dichiarazioni di soggetti finiti in cella, in altri Paesi, per reati dello stesso tipo. Un metodo di lavoro simile a quello attuato per contrastare reati di stampo mafioso.

IL GIRO DEI CONTANTI

Un grosso giro di denaro contante per comprare le partite. L’organizzazione utilizzava siti web asiatici per le proprie puntate (proteggendosi così da accurati controlli) e inviava banconote per mettere in atto le combine. Soldi portati attraverso vari Paesi da spalloni. In conferenza stampa il procuratore della Repubblica Roberto di Martino ha descritto l’azione tipica dell’associazione con vertice a Singapore. E intanto dall’ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini emerge proprio uno di questi passaggi. Ovvero un viaggio da Singapore a Malpensa effettuato da Choo Beng Huat, stretto collaboratore del capo Eng Tan Seet, con un trolley contenente un chilo di denaro. A Malpensa è rimasto solo sei ore per poi tornare indietro. Tra l’andata e il ritorno, la differenza di peso pari a un chilo della valigia, “presumibilmente una somma di denaro consegnata per conto della organizzazione a qualcuno”.

LE PARTITE FINITE NEL MIRINO E GUADAGNI MILIONARI

Su ogni gara puntate anche tra i 500mila e il milione e mezzo di euro. Tante le partite finite nel mirino dell’organizzazione secondo gli investigatori. Nell’ordinanza si menziona il campionato italiano di calcio di serie A del 2008, con influenze “su molteplici risultati delle partite di calcio della squadra ALBINOLEFFE”, “nonché sulla partita NAPOLI-SAMPDORIA del 30.1.2011, terminata con il risultato di 4-0, sulla partita  BRESCIA-BARI del 6.2.2011, terminata con il risultato di 2-0, sulla partita BRESCIA-LECCE  del 27.2.2011, terminata con il risultato di 2-2, nonché sulle seguenti partite del campionato di serie B 2009/2010: BRESCIA-MANTOVA del 2.4.2010, terminata 1-0; CITTADELLA–MANTOVA del 24.4.2010, terminata 6-0; ANCONA-GROSSETO del 30.4.2010, terminata 1-1; GROSSETO-REGGINA del 23.5.2010, terminata 2-2; EMPOLI-GROSSETO del 30.5.2010, terminata 2-2; PADOVA-MANTOVA dell’11.10.2009, terminata 3-0, GROSSETO-MANTOVA del 15.3.2010, terminata 1-1, SALERNITANA-MANTOVA dell’1.5.2010, terminata 1-3; – nonché sulle seguenti partite dal campionato 2010/2011: SIENA-PIACENZA, del 19.2.2011, terminata 2 a 3; ATALANTA-PIACENZA del 19.3.2011, terminata 3-0; PIACENZA-PESCARA del 9.4.2011, terminata 0-2., NOVARA-ASCOLI del 2 aprile 2011, terminata 1-0; ASCOLI-SASSUOLO del 9.4.2011, terminata 0-0;. TARANTO-BENEVENTO del 13.3.2011, terminata 3-1, SIENA-SASSUOLO DEL 27.3.2011, terminata 4-0; BENEVENTO-PISA DEL 21.3.2011,terminata 1-0 (le ultime tre trattate nella precedente ordinanza del 28.5.2011) – nonché sulla partita di Coppa Italia CESENA-GUBBIO del 30.11.2011”.

COMBINE IN COPPA ITALIA: UN GIOCATORE DENUNCIA

Nel caso di Cesena-Gubbio del 30 novembre scorso, il giocatore che ha denunciato la truffa è Simone Farina, compagno di Zamperini nel settore giovanile della Roma. A fine settembre ha lanciato l’allarme alla giustizia sportiva e poi alla procura. Zamperini a Farina: “Ci sono da parte di alcune persone che hanno un sacco di soldi, 200mila euro da dividere con il portiere e almeno due difensori”.

IL VIA AGLI INTERROGATORI

Martedì cominceranno gli interrogatori di garanzia con il gip Salvini (fino a sabato). Poi sarà la volta degli interrogatori del procuratore della Repubblica Roberto di Martino. E’ nelle sue mani il fascicolo dell’operazione della polizia di Cremona (guidata dal questore Antonio Bufano; ad occuparsi dell’indagine è stata la squadra mobile del dirigente Sergio Lo Presti) e dei colleghi di altre città, con il supporto del Servizio centrale operativo e dell’Interpol.

I DESTINATARI DI PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI (ai quali si aggiungono 11 indagati)

– Eng Tan Seet, detto Dan, 47enne nato a Singapore e capo del sodalizio

– Huat Choo Beng, 47enne nato a Singapore e stretto collaboratore di Dan

– Hock Kheng Pho, 43enne nato a Singapore ed esponente del cartello

– Almir Gegic, detto “lo zingaro”, 32enne nato a Novi Pazar (Serbia) e calciatore del Chiasso. E’ l’esponente del gruppo degli “slavi”, referente per l’Italia del cartello criminale

– Hristyian Ilievski, detto Celavi, 34enne nato a Skopje (Macedonia) ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Dino Lalic, detto Celavi, 37enne nato a Kranj (Slovenia ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Admir Suljic, alias Misek, 30enne nato a Sloven Gradec (Slovenia) ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Vinko Saka, detto Gidra, 40enne croato ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Alija Ribic, 55enne croato ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Rade Trajkovski, 27enne macedone ed esponente del gruppo degli “slavi”

– Cristiano Doni, 38enne romano ed ex capitano dell’Atalanta (sospeso dalla giustizia sportiva)

– Carlo Gervasoni, 29enne nato a Legnano (Milano) e calciatore del Piacenza (sospeso dalla giustizia sportiva)

– Filippo Carobbio, 32enne nato ad Alzano Lombardo (Bergamo) e ora in forza allo Spezia

– Antonio Benfenati, 43enne nato a Bologna e gestore di uno stabilimento balneare a Cervia (Ravenna)

– Nicola Santoni, 32enne nato a Forlì e già preparatore del Ravenna Calcio (sospeso dalla giustizia sportiva)

– Luigi Sartor, 36enne nato a Treviso e vecchia conoscenza di Vicenza, Parma, Inter e Roma

– Alessandro Zamperini, 29enne nato a Roma ed ex giocatore di serie B e Lega Pro

Gli arrestati italiani sono stati condotti nel carcere di Cremona. Sul conto dei destinatari stranieri dei provvedimenti restrittivi sono in corso, tramite Interpol, le procedure di ricerca all’estero, dove sono presenti funzionari del Servizio centrale operativo e investigatori delle squadre mobili interessate alle indagini. Situazione, questa, in continua evoluzione.

 

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