Cronaca

La lettera scritta al sindaco di Milano Pisapia dagli esponenti cremaschi del Pd

Questo è il testo della lettera spedito dagli esponenti del Partito Democratico di Crema al sindaco Giuliano Pisapia e al suo assessore Pierfrancesco Maran.

 

Crema, 22 novembre 2011

Dott. Giuliano Pisapia

Sindaco del Comune di Milano

Dott. Pierfrancesco Maran

Assessore alla Mobilità

Comune di Milano

 

L O R O  S E D I

Oggetto: richiesta incontro sul tema “mobilità nell’area sud-est milanese”

Egregio Sindaco, Egregio Assessore,

abbiamo deciso di inviarVi questa lettera perché da troppi anni si sente parlare, con scarsi risultati, di una riqualificazione viabilistica e di una nuova modalità di trasporto nell’area Sud/Est di Milano e della Lombardia. Il testo è un po’ lungo ma ha lo scopo di informarVi e di chiederVi un incontro sui temi della mobilità di questa area!!

E’ vero che finalmente dopo vent’anni sono stati avviati i lavori di riqualificazione della Paullese (ex SS 415), ma è altrettanto vero che fino ad oggi non si hanno notizie del finanziamento del ponte sull’Adda che divide le Province di Cremona e di Lodi e non si hanno certezze sul finanziamento dei restanti lotti da appaltare per il completamento dell’opera.

Oggi i cittadini che percorrono la Paullese (in cantiere), sopportano gravosi disagi, ma la prospettiva di una nuova e sicura strada consola in parte le loro fatiche.

Da tempo la città di Milano e l’intera Lombardia, soffrono per il forte inquinamento dalle polveri sottili Il Suo Comune sta già operando con il blocco del traffico, ma tutti sappiamo che con l’arrivo della nuova Bre-Be-Mi, della TEM, della Paullese, della Rivoltana e della Cassanese, riqualificate, il traffico automobilistico verso la città di Milano aumenterà.

Il nostro territorio e tutto il sud/est di Milano, soffrono da anni della carenza di infrastrutture.  Riteniamo che la “Cura del ferro” sia la medicina più efficace per migliorare la qualità della vita della vostra città e del nostro territorio. E’ certamente questa la strada prioritaria da seguire per raggiungere, in tempi accettabili, dei risultati soddisfacenti. Il protocollo del 15/10/1997 (allegato 1) già inserito nella raccolta Convenzioni della Regione Lombardia in data 07/11/1997 n. 567/rcc e sottoscritto dalla stessa Regione (approvato con delibera n. 30473 del 1/8/97) e da tutti gli Enti interessati, compresa la Provincia di Milano, prevede all’art. 5 uno studio di fattibilità per un trasporto alternativo alla gomma. Tale studio è ormai diventato il progetto di prolungamento della linea M3 da San Donato a Paullo. Questo progetto, a suo tempo finanziato dalla Regione, è allo stadio definitivo/esecutivo, ma il mancato finanziamento ha fatto in modo che la Corte dei Conti, a maggio dello scorso anno, bloccasse l’iter approvativo.

Anche il protocollo d’intesa fra gli Enti per il realizzo della tangenziale Est esterna di Milano, all’art 5 e all’art.9, prevede il prolungamento della M3 fino a Paullo, Zelo Buon Persico; in particolare l’ultimo capoverso recita: “ Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al sistema ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale Est Esterna di Milano”.

Parte del finanziamento del prolungamento delle M2 e M3 è a carico della TEM, ma oggi la Regione Lombardia pare intenzionata ad utilizzare queste risorse per altre opere.

Il prolungamento della M3 rappresenta per i territori sud- est e per la stessa città di Milano una grande opportunità, concretizzando una “cura del ferro” indispensabile per bloccare all’origine i flussi di traffico (auto veicolare) dal sud della Lombardia verso la città capoluogo di Regione in un’area, purtroppo, tra le più compromesse in Europa per gli inquinanti in atmosfera.

Sono ormai trascorsi 14 anni dall’approvazione del protocollo “Paullese” e molti soldi sono stati spesi per i progetti. Ultimamente nessuno parla più del prolungamento della M3 e abbiamo la netta sensazione che gli impegni presi e i soldi spesi siano finiti nel nulla. Vorremmo anche ricordare come l’EXPO 2015 sia un’occasione da non perdere per finanziare, almeno in parte, un’opera vitale per Milano e per il territorio.

Dalle informazioni in nostro possesso la situazione dell’iter burocratico è la seguente:

• il primo progetto di fattibilità risale al 1999 (finanziato dalla Regione);

• il secondo progetto al 2001 (sostenuto dalla Provincia di Milano);

• il terzo progetto preliminare è del novembre 2003 (commissionato dalla Regione);

• ad aprile 2004 viene presentata la variazione all’ultimo progetto preliminare;

• nel mese di ottobre 2007 viene presentato al CIPE il progetto preliminare riveduto e corretto, corredato da tutti i pareri ministeriali e la richiesta di finanziamento pari al 40% del costo previsto dalla legge;

• con il decreto-legge n. 159 del 2007, convertito con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, il Governo Prodi garantiva la copertura finanziaria degli investimenti previsti dal suddetto protocollo d’intesa (tavolo Milano Expo 2015), relativi al sistema ferroviario metropolitano di Milano, stanziando a tal fine 150 milioni di euro e riconoscendo a tali opere un carattere prioritario;

• in data 24 luglio 2008 la Corte dei Conti nega il suo visto e la conseguente registrazione alla delibera CIPE n. 142 del 2007, bloccando, di fatto, l’iter progettuale e il finanziamento del prolungamento;

• il 13 marzo 2009 viene depositato in Regione il nuovo progetto definitivo con la riduzione da 8 a 6 fermate;

• ad ottobre 2009 è presentato a Roma (Comm.1042, ex Ministero Trasporti) il progetto definitivo rivisto e ridimensionato; il costo scende da 800 Milioni a 720 Milioni;

• ai primi di maggio del 2010, anche il C.I.P.E. esprime parere favorevole al nuovo progetto;

• a giugno 2010 la Regione Lombardia, con le risorse ricevute grazie al protocollo d’intesa stipulato con il Governo Prodi del 2007, incarica la M.M. di Milano di approntare il progetto definitivo dell’opera, incarico che è costato 1.2 Milioni di Euro;

• nell’adunanza del 9 dicembre 2010 la Corte Conti rigetta il progetto perché privo di finanziamento.

Mentre gli enti locali sono in attesa di risposte certe che non vedono arrivare, migliaia di pendolari sono esterrefatti dal balletto di informazioni a cui sono soggetti. Nel nostro territorio i treni non svolgono un servizio decoroso e puntuale, gli autobus sono rallentati dal traffico e dalle difficoltà indotte dei lavori lungo la ex ss Paullese.

Ci risulta che il progetto definitivo/esecutivo del prolungamento della M3 fino a Paullo è pronto, ma rimane nei cassetti della Metropolitana Milanese perché privo di copertura economica.

Non guasta un po’ di storia sulle risorse destinate a questo progetto, anche perché adesso c’è un nuovo Governo e pare sia intenzionato a dare nuovo impulso alle opere pubbliche purché cantierabili:

– in data 31 luglio 2007 il Ministro delle Infrastrutture pro tempore Antonio Di Pietro, la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Milano firmavano un protocollo di intesa finalizzato allo sviluppo del sistema metropolitano milanese;

– in tale protocollo venivano esplicitati gli impegni economici e procedurali a carico del Governo per la realizzazione di diverse infrastrutture di trasporto pubblico locale, tra le quali i prolungamenti delle linee M2 (Cologno Nord-Vimercate) e M3 (San Donato-Paullo) della metropolitana di Milano;

– con il decreto-legge n. 159 del 2007, convertito con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, il Governo Prodi garantiva la copertura finanziaria degli investimenti previsti dal suddetto protocollo d’intesa, relativi al sistema ferroviario metropolitano di Milano; a tal fine stanziava 150 milioni di euro riconoscendo a tali opere un carattere prioritario. Risorse sparite con il Governo Berlusconi.

 

Vi scriviamo, Signor Sindaco e Signor Assessore, perché questa questione non può più essere considerata marginale o di competenza dei soli Comuni del sud-est Milanese; il problema della viabilità e della qualità dell’aria coinvolge l’intero sistema della mobilità intorno a Milano intrecciandosi con questioni di carattere economico, produttivo e sociale delle popolazioni interessate; riteniamo che anche l’Expo 2015 sia un’occasione da non perdere per migliorare tutto il territorio.

Tutto ciò premesso, siamo a chiederVi un incontro per uno scambio di idee sull’intera questione creando le sinergie indispensabili per sostenere un così importante progetto.

Cordiali saluti.

Donato Dolini (sindaco Comune di Pandino)

Lidia Rozzoni (sindaco Comune di Pantigliate)

Cinzia Fontana (senatrice)

Agostino Alloni (consigliere regionale)

Eugenio Vailati (consigliere provinciale)

Matteo Piloni (segretario circondariale PD cremasco)

 

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