Cronaca

Discarica a Cappella Cantone,
nelle intercettazioni i riferimenti
alla Compagnia delle Opere

La stampa nazionale non molla la presa sulla vicenda delle tangenti in Regione per i cantieri BreBeMi e per la discarica a Cappella Cantone. Ancora oggi Corriere della Sera, Repubblica e il Fatto Quotidiano, per citare le principali testate, sono tornati sulla vicenda. Segno che il filone, lungi dall’essersi esaurito, sembra riservare nuovi eclatanti sviluppi.

Repubblica, con l’inviato Paolo Berizzi, uno dei cronisti più informati su questa vicenda, mette in luce un elemento finora rimasto sullo sfondo: quello che il quotidiano definisce “il senso religioso” di alcuni indagati.

Il quotidiano riporta alcuni dialoghi tra Andrea Oldrati, titolare di Terraverde Srl, consulente ambientale della Locatelli, e Luigi Brambilla, vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo e procuratore per la Custodia srl (società sotto inchiesta a Padova per una truffa sui fondi europei, ndr). L’abboccamento rilsale al 20 maggio 2011. “Oldrati e Brambilla  – annota Repubblica – giocano su due tavoli (per conto di Locatelli): maneggi sulle analisi ambientali, e agganci politici (tra cui gli assessori regionali Pdl Marcello Raimondi e Gianni Rossoni). Ma con un unico obiettivo: la discarica di amianto che Locatelli vuole realizzare a Cappella Cantone (Cremona)”.

Qualche passaggio nella telefonata intercettata. «Ti ricordi cosa c’è scritto nel Senso Religioso (opera di don Luigi Giussani, ndr)… Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore». «Esatto». «Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità. Figa, è così! Il caro vecchio Don Gius c’ha ragione. Eh!».

Brambilla. «Comunque è entusiasmante muoversi così in modo coordinato in 24 ore. Cioè mi fa godere più che… più di 10 mila euro di cazzi nostri cash, guarda».

Oldrati: «Dovremmo muoverci all’unisono sempre così… Come fossimo un corpo solo. Mentre spesso e volentieri siamo completamente scollati. Dopo ci ricompattiamo nell’emergenza, mi segui?».

Taglio simile per l’articolo pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano online, che titola: “Politica e tangenti – Don Giussani aveva ragione”.

“Sui tavoli della politica lombarda – ricostruisce il quotidiano – mazzette da 100mila euro. Il gioco è sempre lo stesso: l’imprenditore paga, l’assessore o il funzionario autorizza ciò che non andrebbe autorizzato. In mezzo una corte di intermediari: consulenti, uomini di banca, altri imprenditori, sindaci, consiglieri comunali. E tutti con la casacca della Compagnia delle opere (Cdo), l’associazione d’imprese e di imprenditori nata da un’idea di Don Luigi Giussani, già fondatore di Comunione e Liberazione”.

Diverso il taglio scelto dal Corriere, che riprende la vicenda dal punto di vista “economico”. Eloquente il titolo: “La tangente? Meglio dei bund. Come in una settimana 100mila euro fruttarono 15 milioni”. Nell’arco di una sola settimana, spiega il quotidiano milanese, “i 110 mila euro versati in cambio dell’ok alla discarica di amianto alla cava Retorto di Cappella Cantone si erano trasformati” “ in un mutuo bancario a favore delle società di Locatelli pari a 15 milioni di euro”. “Un «valore aggiunto» dunque lievitato di ben 150 volte”, fa notare il Corriere.

Sl fronte delle indagini, la prossima settimana saranno reinterrogati tutti gli arrestati.

 

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