Discarica di amianto: Locatelli,
i suoi amici e una ‘banda di nemici’
– Nella foto, il progetto della discarica di amianto a Cappella Cantone
Il quadro dell’inchiesta sulla corruzione per l’autorizzazione alla discarica di amianto a Cappella Cantone e sul traffico illecito di rifiuti nei cantieri Brebemi fa emergere lo ‘scontro’ tra gli uomini che si muovevano per l’imprenditore Pierluca Locatelli e dirigenti e funzionari dell’assessorato regionale al Territorio e all’Urbanistica. Persone, queste ultime, che secondo il contenuto delle intercettazioni appaiono indisponibili a favori sulla discarica di amianto. “Il nemico è quella banda di funzionari”. Sono le parole usate da Luigi Brambilla, vicepresidente della compagnia delle opere di Bergamo e procuratore di una società bergamasca (che oggi non risulta indagato) al telefono con Andrea David Oldrati, consulente di Locatelli finito in carcere, con cui secondo gli investigatori mantiene un rapporto stretto. Tirato in ballo da Brambilla anche il “nano ghiacciato”, nomignolo affibbiato all’assessore regionale all’Ambiente Marcello Raimondi (non indagato), che si sarebbe dovuto attivare. Si tratta di un’intercettazione che risale a maggio, un paio di giorni dopo un controllo tecnico dell’Arpa a Cappella Cantone. I tentativi di pressione paiono andare a vuote e l’autorizzazione arriva, con funzionari e dirigenti del Territorio sicuri della legittimità della pratica. Pratica che però contiene una perizia Arpa che potrebbe essere stata “presa di mira” da Giuseppe Rotondaro, l’uomo di Arpa Lombardia arrestato nell’inchiesta bresciana per corruzione. L’assessorato al Territorio ha deciso di rifare la perizia. Sono nomi e contenuti, questi, che si aggiungono a quanto uscito fino ad ora dalle carte dell’inchiesta (vedi link a fondo pagina).
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