Luogo di culto
islamico: “speriamo
nel ricorso al Tar”
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“Al di là di tutto, appare sempre più evidente come l’unico modo che rimanga sul tavolo per fermarli, nell’interesse dei cremaschi, sia un esito positivo del mio ricorso al Tar”. Così Antonio Agazzi – capogruppo di Servire il cittadino – commenta la prossima pubblicazione del bando per la realizzazione di un centro culturale arabo a Crema, a seguito della bocciatura da parte della Consulta della legge regionale “anti-moschee”.
Secondo Agazzi, la variante al Pgt approvata dall’amministrazione – che destina un’ara di via Milano ai servizi religiosi – dimostrerebbe come “si potevano realizzare moschee, in Lombardia, anche in vigenza di tali norme cosiddette anti-moschee”.
Ma la bocciatura di tali leggi giunge a seguito del ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in prima battuta sostenuto dal gruppo Pd regionale. E questo, a detta del consigliere di minoranza, “aiuta i cittadini a capire che il Pd lavora contro gli interessi di Crema, della Lombardia, dell’Italia: è un partito da non votare più, a ogni livello, quando ci lasceranno ancora votare. In particolare, chi voglia un poco di bene a Crema non deve più votare il Sindaco Bonaldi, il partito della medesima (Pd), il centro-sinistra: il loro operato, è ormai evidente, va in direzione contraria alla nostra sicurezza e qualità della vita, avendo come unico orizzonte di riferimento la perpetuazione al potere e le carriere di un ceto politico davvero, a mio giudizio, poco interessato al bene dei cremaschi. Diversamente, non avrebbe svenduto il Cremasco al Mantovano e sacrificato sull’altare di Cremona il Tribunale e la Procura della Repubblica di Crema”.
Agazzi individua nella delicata situazione internazionale un altro elemento che deporrebbe a sfavore del progetto dell’amministrazione, di concedere un luogo di culto anche ai fedeli musulmani. Progetto sul quale grava il ricorso al Tar presentato dal consigliere di minoranza lo scorso ottobre, e che coinvolge tanto la delibera di adozione della variante al Pgt quando quella di approvazione. Curiosa, poi, la coincidenza delle date dell’iter della variante: conclude Agazzi: “la variante al Pgt è stata votata dalla maggioranza poco prima di Natale; il bando finalizzato all’assegnazione dell’area pubblica sarà pronto entro Pasqua; vien da chiedere se la tempistica sia casuale o se facciano apposta a scandire con ricorrenze cristiane questa insistenza nell’imporre ai cremaschi un centro culturale islamico”.
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