Ex scuola di CL,
“è responsabilità
del centrodestra”
Nella foto: Agostino Alloni, Teresa Caso, Omar Bragonzi, Matteo Piloni, Gianluca Giossi.
Un altro capitolo si aggiunge alla travagliata storia della ex scuola di CL. Dopo Sinistra ecologia e libertà tocca al Partito democratico dar voce alla vicenda. Parlando di responsabilità politiche rispetto al milione di euro chiesto dalla Regione, gli esponenti additano senza attenuanti la precedente amministrazione; prove a carico, una delibera datata febbraio 2012. “È un argomento noto a tutti – ha introdotto Gianluca Giossi, capogruppo in Consiglio comunale – ma è così attuale che non possiamo non esprimere, per l’ennesima volta, la nostra posizione”.
RISPOSTA – Dopo le allusioni a mezza bocca, dovute al silenzio del Pd dopo la forte presa di posizione di SeL, Giossi tiene a precisare: “siamo stati spesso protagonisti della partita in molti modi, sia attraverso il Comitato per il riutilizzo pubblico del’ex scuola di CL sia con discussioni e mozioni in Consiglio comunale. Rispetto alla scuola CL, riteniamo ci siano responsabilità politiche forti, evidenziate dai documenti. C’è una delibera molto significativa (in allegato all’articolo) in cui la giunta Bruttomesso recepisce una richiesta di Regione Lombardia, che cambia le carte in tavola”.
LA DELIBERA – Si tratta della delibera 00037 del febbraio 2012 del Comune di Crema, che faceva seguito a una nota di Regione Lombardia (del 26 ottobre 2011), in cui veniva osservato come “le opere realizzate dalla Fondazione Charis, ancorché di importo superiore a quello indicato nell’accordo negoziale sottoscritto in data 17 giungo 2009 […] devono essere integrate con il completamento dell’edificio” mentre le risorse concesse dalla Regione (1 milione di euro, versato nel giugno 2009) “debbano ritenersi pienamente soddisfatte con il completamento dell’istituto scolastico superiore effettivamente fruibile”. Di fatto si trattava di un “nuovo patto”, mentre il primo – realizzare il 60% delle opere del primo stralcio, per un valore di almeno 8.992.179 euro – era stato rispettato.
NUOVO PATTO – “Per quale motivo – ha domandato Giossi – la giunta Bruttomesso ha recepito la variazione, pur avendo gli uffici tecnici lavorato correttamente e rispettato quanto previsto dall’accordo iniziale?”. Secondo Teresa Caso, consigliere comunale Pd, “il Comune aveva tutti gli elementi per opporsi. È un passaggio cruciale, rispetto al quale avevamo fornito documenti e chiesto spiegazioni. Oggi siamo molto preoccupati per gli effetti di tale atto: la Regione, in maniera illegittima, sta bloccando risorse che spetterebbero al Comune di Crema. Intanto, mentre noi cerchiamo una soluzione, ci chiediamo cosa stiano facendo le minoranze per uscire da questa situazione, nonostante abbiano votato favorevolmente la mozione che si oppone alla restituzione del milione di euro”.
COINCIDENZE – Per Agostino Alloni, consigliere regionale Pd, la coincidenza cronologica della nota della Regione e lo scandalo che ha travolto don Mauro Inzoli potrebbero avere una leggere correlazione. Tornando ai documenti, “perché cambiare le modalità di giustificazione dell’erogazione dei contributi a posteriori? In Regione si sono svolti incontri informali per trovare una soluzione al problema del milione di euro, ma non ci sono state novità perché avrebbero significato un’assunzione di responsabilità precisa. Perché, ora, i rappresentati di Forza Italia, della Lega Nord e del Nuovo Centrodestra non si danno da fare per ottenere un risultato? Si assumano la responsabilità politica di ciò che hanno fatto”.
MOTIVAZIONI – Anche a Crema, quello che viene chiesto è che “Beretta, Zanibelli e gli assessori che hanno firmato i documenti trovino la forza di motivare quella delibera – ha aggiunto Matteo Piloni, assessore all’Ambiente – perché l’unica cosa che non serve è continuare a rigirare la frittata. La prossima asta dovrebbe essere battuta prima di Natale, ma sarà complicatissima”. D’accordo anche Omar Bragonzi, coordinatore del Pd del Cremasco: “chiediamo che la politica torni a ragionare su questo argomento per trovare una soluzione, altrimenti il problema non verrà mai risolto. Perché nel caso Crema dovesse sforare il Patto di stabilità per via del credito che la Regione continua a vantare, potrebbe essere un problema per tutto il Cremasco”.
[Clicca sul link per visualizzare la Delibera 00037 del febbraio 2012]
Stefano Zaninelli
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