‘Charis: il comune ci dica
cosa fare’, lettera di
Salini al sindaco
Un’apertura verso il riutilizzo della scuola della Fondazione Charis. Così viene vista da parte dell’amministrazione e dell’intera maggioranza, che si è subito riunita per discutere la lettera inviata dal presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, datata giovedì 24 ottobre e arrivata sul tavolo del sindaco Stefania Bonaldi il giorno dopo. Subito, la sera stessa, la maggioranza si è riunita per discutere ed ora tutto dipenderà dell’esito dell’incontro fissato per giovedì di tutti i creditori con il liquidatore Alessandro Bani, al quale è stato invitata anche la presidente del tribunale, Ines Marini. Poche righe per chiedere al sindaco se “sia intendimento del comune chiedere alla provincia di sospendere la realizzazione del progetto di San Bartolomeo in attesa della definizione dei rapporti con il liquidatore della Fondazione Charis”. Questo però comporta un’altra precisa richiesta da parte della Provincia. “In caso di risposta positiva – si legge nel secondo punto della missiva – se il comune sia disponibile a garantire la cessazione delle obbligazioni assunte dalla Provincia con l’atto di compravendita del terreno di via Libero Comune, con relativa restituzione di quanto già erogato da questa amministrazione sia a titolo di rate, sia a titolo di lavori effettuati su immobili comunali”. In pratica chiede la restituzione di quanto speso per l’acquisto dell’area di via Libero Comune, (1,8milioni), e per la sistemazione dell’immobile delle ex magistrali ricompreso nel progetto di via Libero Comune, in quanto una volta liberato dal Racchetti dovrebbe diventare sede delle scuole medie Vailati. Una nuova questione sul piatto.
Intanto continua a crescere il numero di firme per l’utilizzo pubblico della scuola di Cl. Informa il Comitato: “Hanno infatti firmato l’appello oltre all’ex sindaco di Crema Claudio Ceravolo, altri cinque primi cittadini del cremasco, un altro dirigente scolastico e numerose personalità della società civile, culturale e politica”. L’obiettivo rimane quello di razionalizzare i costi, ed impattare il meno possibile sull’ambiente, trasferendo il progetto del polo scolastico destinato a S. Bartolomeno nella zona dell’ex cascina Valcarenga. Territorio sul quale si erge lo stabile della nuova scuola di Cl incompleto a causa del fallimento della Fondazione Charis”. All’incontro di pochi giorni fa, organizzato dal Comitato, erano presenti, oltre alla rappresentanza di Rete Scuole, Alvaro Dellera (Sel), Donata Bertoletti e Rita Brambini (Cgil), Monica Monfredini e Salvatore Militello (Cisl), Mario Lottaroli (Rifondazione Comunista) e Franco Graziano (Movimento 5 Stelle). “Le principali critiche del comitato sono innanzitutto che la provincia di Cremona, anziché completare un’ opera incompiuta (la scuola di Cl ai Sabbioni) è orientata a spendere una cifra maggiore, abbandonando un eco-mostro sul nostro territorio”. Inoltre, “questa scelta avrebbe pesanti ripercussioni economiche e occupazionali”, a causa della mancata riscossione dei crediti (o parte di essi) da parte dei fornitori locali.
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